Con occhi rivolti al cielo by Zora Neale Hurston

Con occhi rivolti al cielo by Zora Neale Hurston

autore:Zora Neale Hurston [Hurston, Zora Neale]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788845236303
Google: CPfEAAAACAAJ
editore: Bompiani
pubblicato: 1998-02-13T23:00:00+00:00


12

Janie avrebbe voluto chiedere di Tea Cake a Hezekiah, ma temeva che fraintendesse e la credesse interessata. In primo luogo, sembrava troppo giovane per lei: sui venticinque, contro i suoi prossimi quaranta. E poi non aveva l’aria di passarsela bene. Magari le gironzolava intorno proprio per conquistarla e spennarla. Meglio non rivederlo più. Probabilmente era di quelli che passano da una donna all’altra, ma non si sposano mai. Anzi, decise, se mai si fosse ripresentato, di trattarlo con tanta freddezza da togliergli la voglia di farsi vedere di nuovo nei paraggi.

Tea Cake aspettò esattamente una settimana per tornare a farsi snobbare da Janie. Era di pomeriggio presto, e Janie era sola in negozio con Hezekiah. Udì canticchiare, come se qualcuno stesse cercando l’intonazione giusta, e guardò verso la porta. Eccolo là, mimava un chitarrista intento ad accordare il suo strumento. Armeggiava, aggrottando la fronte, con le chiavi di un’invisibile chitarra, e intanto la guardava con la coda dell’occhio, con quell’espressione intima, vivace e scherzosa sulla faccia. Quando Janie alla fine sorrise, intonò un do di mezzo, si mise la chitarra sotto il braccio ed entrò in negozio.

“‘Sera, gente. Ho pensato che forse volevate un po’ di musica, stasera, e così ho portato la mia chitarra.”

“Che matto sei!” commentò Janie, come illuminata da dentro.

Tea Cake accettò il complimento con un sorriso e si sedette sopra una cassa. “Nessuno vuole bere una Coca con me?”

“L’ho appena bevuta,” rispose Janie, temporeggiando con la propria coscienza.

“Bisognerà rifare tutto daccapo, Mrs Starks.”

“E perché?”

“Perché prima non è stato fatto nel modo giusto. ‘Kiah, due bottiglie dal fondo della ghiacciaia.”

“Cos’hai fatto di bello dall’ultima volta che ci siamo visti, Tea Cake?”

“Niente di speciale. Ma potrebbe andar peggio. Quattro giornate, questa settimana, e ho la paga in tasca.”

“Allora siamo ricchi. Cosa compri, questa volta, treni passeggeri o navi da guerra?”

“Tu cosa preferisci? Dipende tutto da te.”

“Se offri tu, credo che sceglierò il treno. Almeno se salta in aria, avrò i piedi per terra.”

“Scegli pure la nave da guerra, se ci tieni. So dove trovarne una. L’ho vista di fronte a Key West l’altro giorno.”

“Come faresti a prenderla?”

“Oh, facile, gli ammiragli sono sempre gente vecchia. E non c’è vecchione che possa impedirmi di prendere una nave per te, se è quello che vuoi. Gliela sfilo di sotto quatto quatto e, senza neanche saperlo, il tipo si ritrova a camminare sull’acqua come san Pietro apostolo.”

Giocarono di nuovo a dama tutta la sera. Tutti si stupirono che Janie giocasse a dama, ma erano contenti. Le stavano alle spalle in tre o quattro a suggerirle le mosse e a far battute, con molta discrezione. Alla fine se ne andarono tutti, tranne Tea Cake.

“Puoi chiudere, ‘Kiah,” disse Janie. “Io andrò a casa.”

Tea Cake le si mise al fianco, e questa volta entrò nel portico. Allora Janie lo invitò ad accomodarsi e si fecero un mucchio di risate su niente. Verso le undici, Janie si ricordò di avere un avanzo di torta.

Tea Cake colse un paio di limoni dall’albero all’angolo della cucina e preparò una spremuta.



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