Crescere senza voti by Vincenzo Arte

Crescere senza voti by Vincenzo Arte

autore:Vincenzo Arte [Arte, Vincenzo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-09-08T12:00:00+00:00


Emozioni e relazioni, insegnamento e apprendimento

Il secondo e il terzo assunto, anch’essi alla base di tutti i pilastri che sostengono il progetto, ci dicono che le emozioni positive e la serenità favoriscono gli apprendimenti, e che, al contrario, più la conoscenza è forzata o causa di ansia o stress, tanto meno risulta significativa, cioè efficace, consapevole, pervasiva e duratura. Al riguardo gli studi di neuroscienze nutrono pochi dubbi, e questo è uno dei motivi che ci hanno spinti a ispirarci a uno dei sistemi scolastici con i migliori risultati al mondo, quello finlandese, connotato da una continua fiducia negli alunni, nel quale, fino ai sedici anni, non sono previsti voti né compiti a casa.

Le emozioni influenzano l’attività cognitiva, interferendo con ciò che si sta facendo, resettando il piano cognitivo, rendendolo pronto a reagire alla situazione ambientale e ri-orientando il comportamento verso nuove priorità. Facciamo un elenco delle emozioni primarie, quelle innate, appartenenti a ogni essere umano, indipendentemente dalla sua cultura: gioia, tristezza, rabbia, paura, sorpresa, disprezzo, disgusto. Domandiamoci quali risultati diversi si possono raggiungere sul piano dell’apprendimento se si è preda di emozioni di tipo positivo, come la gioia o la sorpresa, oppure di tipo negativo, come la paura o la rabbia. Credo non ci sia bisogno di ricorrere a psicologi o neuroscienziati per risponderci che le emozioni negative difficilmente aiuteranno l’apprendimento.

Aggiungiamo anche una delle tante emozioni secondarie (che provengono da una combinazione delle primarie e derivano da cultura e interazione sociale), quella che ci riguarda più da vicino in questo contesto: l’ansia. Si tratta di un’emozione caratterizzata da apprensione generata dalla percezione di un pericolo imminente, reale o ipotetico. A livello fisico, si manifesta attraverso sintomi somatici, come l’aumento della respirazione e del battito cardiaco o la tensione muscolare, ed è correlata alla quantità di cortisolo, un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali e associabile allo stress. Per un apprendimento efficace bisognerebbe avere la giusta quantità di cortisolo, così da non essere troppo rilassati né troppo stressati, anche se poi bisogna anche tener conto del fatto che ogni individuo ha la sua quantità ottimale di cortisolo, e quindi di stress, per ottenere il massimo livello di attenzione e sfruttare al meglio le capacità di comprensione e memorizzazione.

Vi state emozionando? Non credo. Però cominciamo a comprendere quanto le relazioni e le emozioni siano alla base di un buon apprendimento e quanto lo stress incida su di esso. Da Vygotskij a Piaget, da Gardner a Goleman, da Bloom a Lucangeli, la stretta connessione tra emozioni e apprendimento è sempre stata al centro delle teorie e delle riflessioni sulla pedagogia. Sebbene sia riconosciuto che talvolta emozioni negative come la rabbia e la vergogna possano indurre una reazione in termini di impegno e quindi un progresso nell’apprendimento, è chiaro che questo può esserci solo se c’è fiducia in sé stessi e si crede di poter riuscire nell’obiettivo. Quando invece sono troppo forti o troppo frequenti, le reazioni negative annientano anche il potere di reazione.

L’influenza delle emozioni sulla razionalità può arrivare a livelli estremi e



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