Deep Blue by Jennifer Donnelly

Deep Blue by Jennifer Donnelly

autore:Jennifer Donnelly
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
ISBN: 9788852220289
editore: Giunti
pubblicato: 2015-04-09T22:00:00+00:00


“Cinque minuti,” disse Verde, indicando la caverna. “Non un secondo di più.”

“Ha bisogno di più tempo, non vedete?” disse Serafina. “Non ha più fiato.”

“Cinque minuti.”

La caverna era in cima a un monte sottomarino e Serafina e Neela vi si infilarono, seguite da Blu e da Grigio che sorreggevano Thalassa. Lei, esausta, teneva il braccio destro intorno al collo di Blu e il sinistro intorno al collo di Grigio. Si inoltrarono all’interno e fecero sedere Thalassa in fondo, con la schiena appoggiata a una parete. Il suo incarnato era quasi dello stesso grigio della roccia e il petto le si alzava e abbassava mentre respirava faticosamente. Non appena Neela intonò l’incantesimo illuminata tutto il plancton presente iniziò a risplendere, portando luce all’interno della grotta.

“Rimani con lei,” raccomandò Serafina a Neela. “Torno subito.”

Serafina trovò Verde di guardia all’entrata; dall’alto della sua postazione, controllava che non ci fossero movimenti sospetti in lontananza sotto di lui.

“Non ci saremmo dovuti fermare,” stava dicendo. “Mancano poche ore all’alba e dobbiamo guadagnare terreno mentre è ancora notte.”

Insieme a lui c’erano altri cinque tritoni, inclusi Blu e Grigio. Uno di loro scosse la testa. “Non potevamo fare diversamente, capo, la sirena anziana è molto provata.”

“Voi chi siete?” chiese Serafina. Almeno avrebbe avuto il tempo di fare qualche domanda.

“Amici,” replicò Verde.

“Perché ci state aiutando?”

Verde si girò dall’altra parte senza rispondere. Fece un segnale agli altri tritoni e tutti lo seguirono verso l’altro lato del monte, tranne uno. Blu rimase davanti alla caverna, come una sentinella solitaria.

Serafina sedette vicino all’ingresso. Pensò che cinque minuti non le sarebbero certo bastati per riprendersi dalla fatica. Chissà come avrebbe fatto Thalassa. Quanto a lei, si sentiva stanca e affamata. Il morso della murena sulla coda aveva ripreso a sanguinare. Nuotavano al massimo della velocità da quando avevano lasciato il campo di Traho, più di un’ora prima. Si stavano dirigendo verso nord e Verde doveva essere avvezzo a muoversi nelle acque scure, perché mostrava grande perizia e sicurezza.

Avevano fatto tutti del loro meglio per riuscire a scappare, quando il campo di Traho si era messo in allarme e i soldati avevano cominciato a correre in ogni direzione, brandendo torce. Le sirene e i loro misteriosi soccorritori avevano nuotato dietro un’enorme barriera corallina, usandola per nascondersi agli occhi dei loro inseguitori. A un certo punto uno dei tritoni aveva sporto leggermente la testa sopra la barriera e con un binocolo aveva controllato quanti stavano dando loro la caccia.

“Saranno almeno quaranta, a cavallo di ippocampi,” aveva detto.

“Svelti, che ciascuno mi dia qualcosa. Una cintura, un brandello di vestito, non importa,” aveva ordinato Verde. Quando Thalassa gli aveva chiesto perché, lui le aveva strappato una manica. Neela aveva rapidamente sfilato la sottogonna e Serafina invece aveva squarciato un pezzo di orlo del suo abito.

In quel momento avevano sentito una specie di latrato spa-

ventoso.

“Cos’è stato?” aveva chiesto Sera, impaurita.

“Squali segugi. Sono grossi, aggressivi e molto bravi a localizzare le loro prede,” aveva risposto Verde, legando tra loro i pezzi che gli avevano dato. Un altro tritone, alto e slanciato, con la coda dorata, aveva preso la striscia di stoffa che si era creata.



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