Dove sono in questa storia by Emir Kusturica

Dove sono in questa storia by Emir Kusturica

autore:Emir Kusturica [EMIR, KUSTURICA]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
ISBN: EPUB9788858800225-25740
editore: Feltrinelli Editore


NON PUOI AVERE UN FILM SENZA BUIO

Nel millenovecentottantacinque il film Papà... è in viaggio d’affari vinse al Festival di Cannes. Era la prima volta che un film jugoslavo otteneva la Palma d’oro. Io ero tornato a Sarajevo tre giorni prima della fine del festival e il premio, al posto mio, fu ritirato da Mirza Pašić, direttore della Forum Film di Sarajevo. La sua foto con la Palma e le mani alzate fece il giro del mondo. Lui ricevette il premio da Stewart Granger e disse:

“Merci beaucoup”.

Quando a Sarajevo mi chiesero perché a Cannes non avevo ritirato io la Palma d’oro, la mia risposta fu:

“Stavo posando il parquet nell’appartamento dell’amico Mladen Materić!”.

Il premio al Festival di Venezia non era stato sufficiente perché le autorità cittadine mi assegnassero un alloggio statale. Maja, Stribor e io coabitavamo con i genitori di mia moglie. Due elementi erano decisivi in questa situazione paradossale, che mi vedeva vincitore del premio Sei aprile, ma non titolare del diritto all’alloggio: io non ero mai diventato membro della Lega dei comunisti, e Murat non era una figura molto amata nelle cerchie politiche sarajevesi. Come spiegare in altro modo il fatto che il proprietario di un Leone d’oro fosse ancora un subinquilino? Era difficile interpretare questo fenomeno, sapendo che il Leone veneziano e il trionfo della Bosna nel basket erano le uniche vittorie che portavano Sarajevo sulla ribalta europea. Ecco che ritornavano quell’idea di mio padre e la sua battuta, pronunciata dal divano letto, quando si difendeva da mia madre rispondendo alla domanda sul perché il sottosegretario vivesse in un appartamento di una stanza e mezzo. Il diritto all’alloggio esisteva, occorreva solo realizzarlo! Ma la faccenda non era complicata solo per quanto riguardava l’abitazione e gli agi portati dalla fama cinematografica.

Il progetto Papà... è in viaggio d’affari, il mio film successivo, era inaspettatamente andato ad arenarsi nelle limacciose secche della politica. La sceneggiatura, nata nell’intervallo di sette giorni fra due sbronze di Sidran, ma anche dalla grande ispirazione seguita al successo di Dolly Bell, divenne l’articolo preferito nel menu degli eredi di Tito. Sidran, Stribor e io ci eravamo accampati all’Hotel Imperijal di Dubrovnik con un’unica idea in testa, cioè finire al più presto la sceneggiatura sul periodo critico del millenovecentoquarantotto. Una continuazione della storia della famiglia Zolj, ma anche uno sguardo all’indietro sulla Storia e sulle radici del quarantotto. Su come, in quanto vittima di un intrigo amoroso, fosse caduto politicamente in disgrazia il padre, Maho Zolj, e su come la sua sorte di detenuto politico avesse influito sullo sviluppo di suo figlio Malik. Contavo sul fatto che, se non potevo ottenere un alloggio né godere di nessuna comodità derivante dalla fama veneziana, a un nuovo film sarei facilmente arrivato. Invece ben presto fu evidente che non era così. Non avevo tenuto conto del fatto che i soldati di Tito continuavano a governare, sforzandosi di fare in modo che tutto rimanesse, per quanto possibile, come se Tito non fosse morto, e che nessun tema catartico venisse toccato, soprattutto non quello doloroso del millenovecentoquarantotto.



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