Due cuori in affitto by Felicia Kingsley

autore:Felicia Kingsley [Felicia Kingsley]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
Tags: General, Fiction, Romance
ISBN: 9788822731180
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2019-05-06T00:00:00+00:00

Capitolo 19

Blake

«Wow. Tende a fiori e TV a tubo catodico», osserva Summer entrando nella camera. «E un letto matrimoniale».

«Avevi qualche dubbio?», le domando buttando le chiavi dell’auto sul tavolo accanto a un microonde risalente ai tempi del brevetto.

Lei mi imita, appoggia la sua borsetta e si sfila le scarpe, perdendo quei dieci centimetri di altezza che ora la obbligano a piegare la testa all’indietro per guardarmi. «C’era anche la remota possibilità che con “camera doppia” intendesse una con

due letti singoli».

«Paura?», dico a bruciapelo piazzandomi a un palmo da lei, a braccia conserte.

«E di cosa?». Sta provando a fare la dura, ma lo vedo che è a

disagio, l’ho capito da come, al primo sguardo al letto, ha de-

glutito a fatica.

«Giuro che non attenterò alla tua virtù», prometto. «Parola di scout». Mi porto due dita alla tempia con fare solenne.

«Blake… Quello non è il giuramento scout».

Beccato. «Dev’essere perché non ho mai fatto gli scout. In ogni caso, me ne starò nella mia metà di materasso a guardare televendite di tappeti, senza audio, e non ti sfiorerò neanche per sbaglio». Su questo non so se faccio bene a giurare.

Per esempio, sapevo benissimo che avrebbe potuto camminare dall’auto alla tavola calda, ma Summer sembra disegnata apposta per essere portata in braccio e ho colto l’occasione per vedere se la realtà era all’altezza della mia fantasia. Lo è stata? Sì, al punto che una volta arrivati non avrei voluto rimetterla giù. Come non avevo bisogno del suo braccio intorno alle spalle, ma ehi! Le cose o si fanno bene o non si fanno.

È che ci stava così bene stretta contro il mio petto, sorretta dalle mie braccia, così vicina che il mio naso si riempiva del profumo della sua crema idratante…

Lei scuote la testa. «Oh, se è per quello sono più che tranquilla. So che non sono il tipo da scatenare i tuoi istinti animali».

Ed è qui che ti sbagli, le vorrei dire. Ma non lo dico. Meglio se cambiamo argomento perché potrei volerle dimostrare il contrario. «Ok», esclamo chinandomi sulle ginocchia. «Vediamo cosa c’è in questo minibar!».

«Non credo troverai nulla che sia scaduto dopo il 1994».

«Arachidi in lattina, cracker al formaggio, pop-corn». Poi passo al frigo. «Latte al cioccolato… Champagne da sette dollari», esclamo prendendo la bottiglia. «Fantastico, abbiamo tutto quello che ci serve!».

Lei mi guarda preoccupata. «Per cosa?»

«Motel party!», annuncio prendendo i bicchieri di plastica incellophanati dal bagno. «Dobbiamo festeggiare».

Lei non sembra convinta. «Festeggiare il fatto di essere rimasti a piedi?»

«No. Festeggiamo te!». Faccio saltare il tappo che schizza sul soffitto, e riempio il suo bicchiere. «A te che sai quello che vuoi, non fai quello che i tuoi ti dicono di fare, che forse presto produrrai la tua prima serie TV e che non ti serve un intellettuale da taschino per sentirti una donna migliore».

«Wow, detto così sembro perfino una persona interessante».

Perché lo sei. «E a me, che ho venduto altri diritti televisivi di un mio romanzo».

«Ecco, questo credo sia un brindisi più realistico».

Prendiamo un sorso dello champagne e guardandoci negli occhi scoppiamo a ridere.

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