Duo by Colette

Duo by Colette

autore:Colette
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
pubblicato: 2016-03-28T22:00:00+00:00


La brezza rinfrescante che si alzava da est sfogliava il taccuino che Alice ricopriva con la sua scrittura elastica e mutevole, sottile ai margini, grossa all'inizio delle pagine vergini. Di tanto in tanto s'interrompeva, guardava l'azzurro della sera sgorgare, scorrere e ingrandirsi fra una collina e l'altra. Ma - oltre i ciliegi ancora bianchi, gli ultimi peschi ancora in fiore che ondeggiavano al fianco delle vigne - vedeva, fissava solo l'appartamentino caldo, le due ragazzone un po' sciupate, un po' stanche di ridere e di lavorare insieme, che assegnavano all'amore una parte piccola e discreta nella loro vita, l'una fedele al suo direttore d'orchestra sposato, l'altra misteriosamente presa da un personaggio che non nominava mai e che le sorelle chiamavano "il signor Weekend". "E se fosse la signora Weekend, a proposito? Sarebbe bella..." Questo pensiero la rallegrò, poi il paesaggio del Delfinato tornò a nascondere l'alloggio di Vaugirard e Alice s'incupì nuovamente. "Quando penso tanto alla mia famiglia, vuol dire che Michel mi sta proprio scocciando, mi conosco... La macchina. E' già qui?"

Di lì a un attimo Michel saltava dall'auto, con i piedi leggeri e la schiena rigida. "Bell'uomo, davvero. Quegli occhi nocciola, li ho sempre trovati incantevoli. Ma questo non toglie che non mi faccia nessun piacere rivederlo". In preda a una di quelle glaciali crisi femminili che non risparmiano nulla, lo guardava venire avanti. Ma Michel le parlò da lontano, e di colpo Alice si sciolse al suono della sua voce.

"Sai dirmi... sai dirmi se è questa la cosa che mi aveva chiesto Maria? Una cosa in ol... Ah... Stavi scrivendo?"

"Sì, a Bizoute. Non ho finito, ma non importa, la lettera partirà domani".

"Crederà sul serio che stia avvisando il mio folle amante dell'anno scorso. Puoi guardarla questa cartellina viola, povero Michou, su... Che faccia!... Sì, è appestata, puzza questa cartellina viola..."

Senza parole, posò una mano rassicurante sulla spalla di Michel.

"Ridi?" disse lui sottovoce.

"No, non rido".

"Però hai voglia di ridere".

Alice sollevò le braccia, si schiaffeggiò le cosce:

"Ho forse fatto voto di non ridere mai più? Michel, non fare il lupo mannaro! Torni, sono contenta di vederti, non ti aspettavo così presto... Dal profondo della mia indegnità, concedimi un po' di buon umore, lasciami sguazzare e gorgogliare nella mia immonda sentina..."

"Sta' attenta - interruppe lui nello stesso tono basso e insistente -. Abituati a stare un po' attenta. Sì, sono tornato presto. Ho visto tutti quelli che dovevo vedere".

"Quelli che dovevi vedere?"

"Il sindaco, Ferreyrou. E' tutto sistemato".

"Tutto cosa?"

"Non pranzo più con loro domani. Ho detto che ero arrivato malconcio da Parigi, che a Cransac non banchettiamo con acqua minerale, che preferivamo rinviare... Sembri dispiaciuta. Insomma, ho detto che ero malato".

Si appoggiò con le mani al tavolino di latta, chiuse gli occhi e si spense in viso. Alice vide rughe, un pallore cittadino, una bocca e una fronte invecchiate nel giro di ventiquattro ore.

"Perfetto - disse pronta -. Facciamo i malati. Per me va benissimo. Vestaglie a volontà, vinello caldo alle sei, e non ci spingiamo oltre le vestigia della cinta del parco!"

"Ma non ti annoierai?"

"Lo spero proprio! E' ottimo per la salute.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.