Ebano by Ryszard Kapuscinski

Ebano by Ryszard Kapuscinski

autore:Ryszard Kapuscinski [Kapuscinski, Ryszard]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2002-07-14T22:00:00+00:00


Ma per chi vive sul posto i drammi sono reali, le tragedie dolorose e non necessariamente sopravvalutate. È così anche per il Ruanda. La rivoluzione del 1959 ha diviso il popolo banyaruanda in due partiti avversi. Da quel momento in poi il tempo non farà che rafforzare i meccanismi di discordia, acuire il conflitto portando un passo dopo l'altro a collisioni sanguinose e infine all'apocalisse.

I tutsi, distribuiti in accampamenti lungo le frontiere, congiurano e contrattaccano. Nel 1963 attaccano da sud, dal vicino Burundi, dove il governo è in mano a tutsi burundesi, loro consanguinei. Due anni dopo, nuova invasione tutsi. L'esercito hutu li respinge e in rappresaglia organizza in Ruanda una immane, crudele carneficina di tutsi. Squartati dai machete hutu ne muoiono, secondo certuni, ventimila, secondo altri cinquantamila. Il paese non viene visitato da osservatori neutrali, né da commissioni, né dai media. All'epoca tentai insieme a un gruppo di corrispondenti di entrare in Ruanda, ma le autorità non ci consentirono l'ingresso. In Tanzania raccogliemmo le voci di quanti erano scappati, soprattutto donne con i loro bambini, terrorizzate, ferite, affamate: gli uomini venivano uccisi sul posto, non ce n'era uno che sopravvivesse a quelle spedizioni. In Africa molte guerre si svolgono senza testimoni, alla chetichella, in luoghi appartati e irraggiungibili che il mondo non conosce o ha dimenticato. È il caso del Ruanda. Le lotte di frontiera, i pogrom, i massacri proseguono per anni. I partigiani tutsi (che gli hutu chiamano "scarafaggi") incendiano villaggi e trucidano la popolazione locale che a sua volta, appoggiata dal proprio esercito, risponde con violenze e carneficine.

Non è facile vivere in un paese come questo. Rimangono sempre molti villaggi e cittadine dalla popolazione mista. La gente delle due fazioni abita vicina, si incrocia per strada, lavora nello stesso posto e, di nascosto, congiura. Perché in questo clima di sospettosità, di tensione e di paura risorge l'antica tradizione tribale africana delle sette segrete, dei legami privati e della mafia, reali o immaginari che siano. Sotto sotto ognuno ha la propria appartenenza ed è convinto che anche l'altro, il Diverso, abbia la sua. E a che potrà appartenere, se non a un'organizzazione opposta e nemica?



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