Fame nervosa by Daniela La Porta

Fame nervosa by Daniela La Porta

autore:Daniela La Porta [Porta, Daniela La]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Lindau


Mossa 5. Prenditi cura di te e del modo in cui ti alimenti

Innanzitutto, come già osservato, è importante tenere a mente che il nostro modo di alimentarci rientra nella cura di noi stessi: siamo chiamati non solo ad ascoltare i segnali fisiologici che il corpo ci invia, ma anche a sentire le sensazioni e le emozioni che proviamo. Sentiamo fame o tristezza, rabbia, frustrazione o ansia? È necessario imparare a riconoscere questi stati e riuscire «a starci», ovvero a viverli senza scansarli o tentare inutilmente di distrarci da essi. A volte vorremmo non provare un’emozione; tuttavia, non sempre è possibile e a ben vedere non sarebbe nemmeno salutare.

Se, ad esempio, abbiamo avuto un brutto litigio con il/la partner, non possiamo non sentirci tristi o arrabbiati. Se abbiamo ricevuto un rimprovero dal nostro capo, non possiamo non essere dispiaciuti o irritati. Se abbiamo tamponato una macchina avendo torto, non possiamo fare i salti di gioia.

Cosa significa che le emozioni vanno vissute e che bisogna «starci»? Ci sono due aspetti da specificare: da un lato la necessità di provare le emozioni e non scartarle o reprimerle, dall’altro l’importanza di gestirle attraverso l’approfondimento della conoscenza e la consapevolezza di sé stessi che nessuna emozione di un momento o di un periodo è assoluta.

Nella cura dell’alimentazione rientra, inoltre, il modo e il contesto in cui ci si nutre; a questo proposito ancora una volta propongo alcuni punti concreti da tenere a mente e da fare propri al fine di migliorare il rapporto con il cibo e con il proprio corpo:

• curare le abitudini e routine giornaliere, riequilibrare il ritmo veglia-sonno e gli orari dei pasti: prevedere i pasti in momenti ritmati nell’arco della giornata e pianificare una vita «ordinata» che includa momenti dedicati a sé stessi, in cui il cibo non è incluso;

• cucinare i pasti e consumarli comodamente seduti a tavola con poche distrazioni, cercando di essere consapevoli di quello che si mangia;

• fare una spesa equilibrata, non sull’onda della fame bensì sulle indicazioni di un assetto nutritivo equilibrato individuato sulla base del proprio stile di vita e del piano eventualmente condiviso con un nutrizionista;

• non abbondare nell’acquisto di comfort food, pur concedendosi alcuni cibi particolarmente graditi da consumare con calma e parsimonia. Per chi è seguito da un nutrizionista, è utile chiedergli di introdurre tali cibi in modo appropriato nella dieta: ciò eviterà la percezione dei «cibi proibiti», che attivano un bisogno di consumo e una frustrazione nel non mangiarli ancora più incontrollabile;

• riflettere sulle emozioni e sul senso di frustrazione che si provano nel momento in cui si sente il bisogno di mangiare e ci si rende conto che non è per fame fisiologica. Usare il diario alimentare per scrivere nel dettaglio le sensazioni provate;

• svolgere attività sportiva in misura adeguata alla propria condizione fisica e al personale grado di allenamento. Si possono svolgere degli esercizi a casa, utili per attivare il fisico e creare una nuova routine nella quotidianità. Si può altresì pensare di andare in palestra, dove un istruttore di fitness potrà indicare i livelli di attività ed esercizi più adatti.



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