Forse sei già felice e non lo sai: Il primo manuale di crescita personale realistica e sostenibile (Italian Edition) by Paolo Borzacchiello

autore:Paolo Borzacchiello [Borzacchiello, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788835721925
editore: MONDADORI
pubblicato: 2022-11-07T23:00:00+00:00

La parola magica

La parola magica che ho voluto inserire in questo capitolo in cui si parla essenzialmente della capacità di lasciar correre e di non prendersela troppo in alcune circostanze è “perdono”. Il perdono è la meta, il perdono è il viaggio. Il perdono è da dare, da chiedere, da concedersi. Proprio in questo ordine, perché è molto più semplice perdonare gli altri che se stessi e, per questo, è bene che i primi passi siano quelli che riusciamo meglio a sostenere.

Perdono da dare: perdonate, quindi, e poi ringraziate la persona che ha sopportato il peso della vostra rabbia, rabbia che era rivolta soprattutto a voi, perché prima di essere arrabbiati con gli altri, lo siamo con noi stessi. Io sono stato arrabbiato tanto, e con tante persone, a partire dai miei genitori che – come ho scoperto poi – hanno agito al meglio delle loro possibilità. E sono stato arrabbiato tanto con tutti coloro che mi hanno preso in giro o si sono fatti belli alla faccia mia, a partire dall’insegnante di educazione fisica delle scuole medie che mi derideva davanti a tutti fino ai colleghi delle mie prime esperienze lavorative che mi escludevano perché ero “strano” e avevo un approccio diverso dal loro. Nel momento in cui ho perdonato, sono cambiato. Innanzitutto, mi sono reso conto che la persona con cui ero più arrabbiato ero proprio io, perché avevo sopportato tanto senza ribellarmi mai. Così, sono diventato più indulgente e meno incline a stigmatizzare i comportamenti altrui, meno incline alla rivalsa. Ho offerto il mio perdono, e sono stato meglio. E non credo possa esistere un percorso di crescita personale serio che non preveda, fra i primi passaggi, proprio questo.

Poi, perdono da chiedere. Perché, e lo sapete, qualcosa avreste potuto certamente farla meglio. E, anche in questo caso, ringraziate per aver fatto aspettare così tanto la persona a cui lo chiedete, per aver sopportato così tanto i capricci del vostro orgoglio. Non deve trattarsi per forza di cose eclatanti, badate bene. Potete chiedere perdono per esserci stati poco, per aver mentito, per aver tenuto il broncio invece di risolvere tutto in un abbraccio.

Infine, perdono da concedersi, e questa è la cosa più complicata. Non significa giustificarsi, nascondersi dietro la scusa dell’aver fatto del nostro meglio, o autoassolversi: il prezzo delle nostre azioni va pagato sempre. La scelta è fra sistemare subito la faccenda o saldare il nostro debito a rate, e, per quanto mi riguarda, è meglio togliersi subito il dente perché con le rate paghi sempre anche gli interessi. Quindi, in effetti, vi conviene perdonarvi e ringraziarvi il prima possibile per la pazienza che avete avuto con voi, anche se so che è molto difficile. Per me, è il leitmotiv del mio percorso di crescita personale: prima o poi, riuscirò a perdonarmi per tutti i casini che ho combinato. E, chissà, magari nel prossimo libro vi dirò come è andata. Forse anch’io sono un po’ più felice di quel che credo di essere. Forse devo solo guardarmi più intorno, invece di guardare così indietro.

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