Fuga nell'amore by Edward S. Aarons

Fuga nell'amore by Edward S. Aarons

autore:Edward S. Aarons
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: Noir
editore: Longanesi & Co
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


CAPITOLO X

CONTINUAVA a pensare a Natalie Palmer. I suoi passi echeggiavano cupi sul marciapiede bagnato. A est, il cielo era chiaro e le case si stagliavano contro le squallide nuvole di marzo. Incontrò un tassì e non badò al gesto invitante dell’autista. Si sentiva intorpidito. Si chiedeva dove fosse Natalie; nascosta da qualche parte, confusa, spaventata… a meno che non fosse già andata alla polizia. No, non c’era andata: al loro ritorno a casa di Troy non avevano trovato nessuno ad aspettarli. Troy lo aveva congedato seccamente, dicendogli di andarsene a casa a dormire. Matt si passò una mano sugli occhi stanchi: aveva bisogno di sonno, più che di qualsiasi altra cosa. E quando si fosse riposato, avrebbe saputo decidere il da farsi. Forse era legato al carro di Troy, senza speranza, senza via d’uscita. Non condivideva la sua fiducia nella messa in scena che avrebbe dovuto ingannare la polizia. Aveva più fede nella macchina della legge, che non in Charley Troy. Prima o poi avrebbero creduto al confuso racconto di Crystal Lyme e ai dinieghi di Lydia, e sarebbero andati da lui e da Troy con molte domande. Sapeva che lo avrebbero interrogato prima di sera e non aveva nessuna risposta da dare, o troppe.

Mentre camminava, ascoltava il rombo della sotterranea sotto i suoi piedi, poi si trovò davanti a casa. Frugò in tasca alla ricerca di una sigaretta; trovò il pacchetto e vi infilò un dito: vuoto. Lo appallottolò e lo gettò via. Di lontano, verso nord, venne il suono delle campane che chiamavano alla prima messa.

Inutile preoccuparsi per Natalie Palmer. Non lo riguardava. Era venuta perché Troy l’aveva voluto e lui eseguiva gli ordini di Troy. Sapeva che stava barando con se stesso per liberarsi da ogni responsabilità nei confronti della ragazza. Ricordava con chiarezza sorprendente il suo viso spiritoso, gli occhi obliqui e chiari, gli zigomi decisi, i lunghi capelli ramati. Si chiese, e non per la prima volta, fino a che punto fosse stato serio l’amore di lei per quel Richard. Il pensiero lo disturbava, ma quando tentava di analizzare la sua reazione, non riusciva a scoprirne il perché. Natalie non significava niente per lui, e allora perché se ne preoccupava tanto? Non aveva senso. Eppure, desiderava vederla, lo desiderava con tutte le sue forze.

Ed eccola là, seduta sul davanzale di una finestra, in fondo al vialetto oscuro che portava all’ingresso di casa. Non ci credette. Era così esausto, che la sua mente aveva superato i limiti della realtà. Poi Natalie si alzò e venne verso di lui, con le mani affondate nelle tasche del mantello di visone. Sorrideva stancamente; e allora Matt credette, era davvero là, lo aspettava.

Si trovarono di fronte, nella luce bassa del vialetto.

«Salve.»

«Credevo che non sareste tornato mai più», disse lei, «credevo di dover star qui ad aspettare per sempre.»

«Come avete fatto a trovare il mio indirizzo?»

«L’elenco del telefono. Non fate quella faccia desolata.»

«Non lo sono», disse lui in fretta. «Non riesco a dire quanto sia felice che siate qui.»

«Davvero. Per voi?»

«Certo.



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