Genesis. Dal prog al pop: DAL PROG AL POP. Le storie dietro le canzoni by Francesco Gazzara

Genesis. Dal prog al pop: DAL PROG AL POP. Le storie dietro le canzoni by Francesco Gazzara

autore:Francesco Gazzara [Gazzara, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti


ALTRE VERSIONI UFFICIALI PUBBLICATE

Album: SECONDS OUT (1977, live al Palais des Sports di Parigi, 11-14 giugno 1977)

Album: THE WAY WE WALK – VOLUME TWO: THE LONGS (1993, live al Niedersachsenstadion di Hannover, 10 luglio 1992; versione ridotta in apertura dell’Old Medley)

Album: BBC BROADCASTS (2023, box set di 5 CD, CD 2; live a Knebworth Park, Stevenage, UK, 24 giugno 1978)

Entangled (Banks, Hackett) – 6:27

Banks: sintetizzatore, mellotron, chitarra 12 corde, organo, cori • Collins: voce solista, cori, percussioni • Hackett: chitarra elettrica e 12 corde • Rutherford: chitarra 12 corde, basso, bass pedals

Fin dagli arpeggi di partenza – quattro chitarre acustiche, a 12 corde ed elettriche sovraincise da Hackett, Rutherford e Banks –, questo brano definisce la quintessenza del suono acustico dei Genesis post Gabriel, a cui vanno aggiunti la vocalità pura di Collins – armonizzata da lui stesso con un’altra traccia vocale solista – e il finale lirico dal pathos unico, guidato dalla melodia al sintetizzatore del tastierista. Banks: “Fu Steve a portare questo bel brano scritto su un tempo di valzer che diventò la parte delle strofe di Entangled. Io avevo pronto un ritornello da aggiungere – su un tempo binario composto, ovvero 6/8 – e, una volta uniti, funzionarono molto bene”. Inoltre, come spesso succede alla band in fase di prove e scrittura del materiale, non sempre viene rispettato l’uso degli strumenti su cui vengono originalmente composte le sezioni dei brani. Banks: “Alla fine la parte del ritornello, che avevo scritto sul pianoforte, decidemmo di suonarla con le chitarre e il sound era piacevole. La cosa bella dei Genesis è l’unione di stili spesso differenti tra loro”.

Il testo scritto da Steve Hackett è ispirato a un quadro della seconda moglie Kim Poor ed è basato sul concetto dell’ipnosi. Hackett: “I versi parlano di un sogno con protagonisti degli aquiloni, narrato però come se uno si trovasse sul lettino dello psichiatra”. Rutherford: “Le parole di Steve iniziavano come una favola ma poi nel ritornello d’improvviso tutto acquistava un tono più realistico”. Il canto di Collins incarna alla perfezione la natura onirica del testo, contribuendo allo scenario sonoro pastorale e tipicamente inglese, quasi folk, della canzone. Hackett: “Quando i testi furono pronti li mostrai a Phil e lui disse subito che avevano un carattere alla Mary Poppins, soprattutto nel verso che recitava ‘Sopra i tetti e le case’. In fondo l’intero universo dei film disneyani e della musica che li accompagna ha sempre avuto una grande influenza sui Genesis”.

Gli ultimi due minuti del brano, strumentali, sono enfatizzati dall’uso corale e orchestrale del mellotron in un crescendo emozionante tra arpeggi delle 12 corde, bass pedals – qui probabilmente Rutherford meriterebbe di essere accreditato come coautore – e soprattutto l’assolo lirico all’ARP Pro-Soloist di Banks, in cui il tastierista sfrutta in pieno l’effetto vibrato ottenuto con una maggiore pressione delle dita sulla tastiera, a imitazione di un timbro vocale femminile. Hackett: “Sembra davvero ispirato alla musica lirica, il mellotron nel ruolo del coro e il sintetizzatore in quello del soprano”. Banks: “Alla



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