Giampaolo Pansa by I cari estinti 3A faccia a faccia con quarant'anni di politica italiana (2013)
autore:I cari estinti 3A faccia a faccia con quarant'anni di politica italiana (2013)
La lingua: it
Format: mobi
pubblicato: 2014-10-19T09:01:57+00:00
13 maggio 1987
Anche i big vanno in cerca di elettori. E allora scrivono.
Andreotti inizia il suo Diario elettorale. Verga pagine su pagine, dissertando di niente. Spazia sopra un territorio immenso. Sui collegi elettorali di Francesco De Sanctis, “insigne letterato nonché politico peripatetico”.
Sui voti raccolti da Garibaldi in quel di Cicagna, provincia di Genova. Sui premi ricevuti. Sul dente che gli venne tolto cinquantotto anni prima ai Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina.
Giuliano Amato, non sapendo come impiegare il suo tempo di sfrattato da Palazzo Chigi dove assisteva Craxi, apre un quaderno dal titolo Queste elezioni.
Ma il risultato è disastroso. Il primo argomento è da campionato di enigmistica: “Il dilemma del messaggio”, che sarebbe la scelta fra “il messaggio a spicchi” e
“il messaggio unico”.
Il comunista Renato Zangheri, già sindaco di Bologna, nel suo Viaggio elettorale si spinge a pochi passi da casa, sino a Imola. Una città che è “molto cambiata” dai tempi di Andrea Costa e della compagna Anna Kuliscioff.
Il comunismo all’emiliana ha fatto miracoli. “E i figli di coloro che non conoscevano la riviera romagnola, e neppure sapevano leggere e scrivere, ora volano alle Maldive.” Va in cerca di preferenze anche la senatrice repubblicana Susanna Agnelli, sorella dell’Avvocato. Le prime puntate delle sue Cronache elettorali sono davvero mosce: frattaglie senza sugo, per di più malcucinate.
Poi si decide a sprizzare un po’ di veleno, tutto rivolto in casa.
Suni spiega che, quando spunta la luna elettorale, pure il Pri di Torino diventa un nido di vipere.
Giorgio La Malfa le ha fottuto il primo posto in lista. E il secondo se l’è preso un cattedratico, un maschilista, un vetero donnaiolo, ma nemico delle donne candidate. Il nome?
Suni tace. Ma tutti capiscono che è Luigi Firpo.
Anche il tagliente Luigi Pintor, neocandidato nel Pci da indipendente, apre sul “manifesto” un diario.
Titolo: Giorno sì, giorno no. Però scivola subito su un esordio da asilo infantile: “Come sarà questa campagna elettorale?
Finché non la vedo da vicino e dal di dentro, non posso saperlo”. Pure noi non lo sappiamo. Ma tra un po’ lo sapremo, purtroppo.
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