Gilded by Marissa Meyer

Gilded by Marissa Meyer

autore:Marissa Meyer [Meyer, Marissa]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2022-10-05T12:00:00+00:00


Capitolo 27

Lorraine aveva prestato a Serilda una sella, pur avendola avvertita che cercare di tornare a casa a cavallo con quel tempaccio era assurdo. Serilda aveva insistito che doveva andare, anche se non riusciva a spiegarsi il perché.

Le immagini della Caccia continuavano a riproporsi nella sua mente. Un attimo prima suo padre era lì, e quello dopo non c’era più. Non sapeva nemmeno dove fossero quando era successo. Non sapeva dove l’avesse portata la Caccia, quanta distanza avesse percorso.

Ma sapeva che, se papà fosse riuscito a cavarsela, sarebbe tornato a casa. Forse era là ad aspettarla in quel momento.

Tirò le redini di Zelig, fermandosi al riparo della porta della città di Adalheid. La pioggia si era leggermente calmata, ma il calore che aveva immagazzinato davanti al camino della locanda si era già dissipato. L’umidità le penetrava nelle ossa e sapeva che non ci sarebbe voluto molto prima di ricominciare a tremare.

Suo padre l’avrebbe rimproverata. L’avrebbe avvertita che si sarebbe presa un gran raffreddore.

Oh, quanto sperava che fosse lì per darle una strigliata.

Sbirciò fuori, verso la strada sterrata che si estendeva oltre la città. La pioggia aveva abbattuto la vegetazione su entrambi i lati e l’aveva trasformata in un nastro di fango. Proseguendo diritto, la strada scompariva nel bosco di Aschen, la linea grigia degli alberi quasi completamente nascosta dietro un velo di nebbia.

Casa sua si trovava in quella direzione. Serilda non avrebbe messo fretta a Zelig: sapeva che doveva essere ancora dolorante per l’intensa cavalcata della notte precedente. Anche a passo lento, avrebbero potuto arrivare a destinazione in un paio d’ore al massimo.

Ma questo avrebbe significato attraversare la foresta.

Oppure avrebbero potuto attenersi alle strade principali che costeggiavano i margini del bosco, serpeggiando verso ovest attraverso campi pianeggianti e terreni coltivati, prima di svoltare a sud e puntare dritto a Nordenburg. Era la strada che aveva preso il carretto di Roland, e sapeva che ci sarebbe voluto molto più tempo. Probabilmente non sarebbe arrivata a casa prima dell’imbrunire. Non sapeva nemmeno se il cavallo avesse la forza di resistere per tutto quel tragitto.

Zelig, impaziente, sbuffò e batté gli zoccoli per terra mentre Serilda rifletteva.

La foresta non era un posto accogliente per gli umani. Sì, poteva capitare di passarci ogni tanto – in genere anche senza subire danni – ma di solito lo si faceva al relativo riparo di una carrozza chiusa. Con la sola compagnia di Zelig, lento com’era, Serilda sarebbe stata vulnerabile, una tentazione per le creature che se ne stavano in agguato nell’ombra. Gli Oscuri potevano essere nascosti dietro il Velo, ma anche le creature della foresta non sempre erano note per la loro gentilezza. Per ogni storia di un fantasma decapitato che si aggirava nella notte, ce n’erano venti di dispettosi spiriti della terra e folletti stizzosi che portavano scompiglio.

Il rombo di un tuono risuonò sopra la sua testa. Serilda non vide il fulmine, ma ne avvertì la carica nell’aria e si sentì pungere la pelle da mille aghi.

Un attimo dopo il cielo si aprì e un altro acquazzone si abbatté sulla campagna.



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