Giorgio de Santillana by Fato antico e fato moderno

Giorgio de Santillana by Fato antico e fato moderno

autore:Fato antico e fato moderno [moderno, Fato antico e fato]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2019-10-14T22:00:00+00:00


La Metamatematica

Spero quindi di essere perdonato se mi accosterò a questo testo misterioso da un punto di vista affatto nuovo, che Jaeger e Stenzel avrebbero definito dell’ideazione matematica; non intendo certo implicare una negazione del contenuto metafisico, però tale approccio ci potrebbe mostrare la struttura intellettuale sottostante, finora sconosciuta, che è metamatematica. Suggerisco pertanto di trattare ovunque la parola «Essere» come termine indefinito, sostituendola in tutto il testo con x. È certo un buon metodo postulare la nostra ignoranza di una parola folgorante, familiare e tuttavia non compresa, trattandola formalmente come incognita e cercando di definirla dal contesto. Ora, se teniamo la mente «monda di pregiudizi», come suggeriva Bacone, e cerchiamo di definire x unicamente dal contesto, troveremo che esiste un altro concetto, e solo quello, che può sostituirsi a x senza generare assurdità o contraddizioni, e questo concetto è il puro spazio geometrico stesso, per il quale i Greci non possedevano ancora un termine tecnico (è noto che i primi Elementi erano essenzialmente bidimensionali). Inoltre, come credo di poter dimostrare, esso è stato costruito mediante ciò che noi chiameremmo logica scientifica, laddove Platone e Aristotele discutono l’Essere usando strumenti logici diversi e tutt’altro che scientifici. Su questo dovremo ritornare più esplicitamente.

Emerge dunque, dopo Parmenide il fisico, un altro Parmenide ancor meno noto: il matematico. Perché la cosa ci sembra strana? Perché, suggerisco io, tendiamo a dimenticare che il Maestro di Elea era considerato uno dei massimi matematici e astronomi dei suoi tempi.

Eppure, Proclo ne parla come l’autore di quella definizione negativa che si addice ai princìpi geometrici; altrove egli è ricordato come il primo ad aver classificato le figure in rettilinee, curvilinee e mistilinee. Il che potrà sembrare un genere di attività poco stimolante, finché non si scoprono nella teoria pitagorica tutte le implicazioni profonde di ciascun tipo di figura rispetto agli altri. Al proposito c’è una pagina appassionata di Keplero nel Mysterium Cosmographicum, e possiamo star certi che Parmenide, il discepolo di Aminia, ha affrontato la questione con uno spirito assai simile a quello di Keplero. Questi interessi sono una sorta di firma intellettuale.

In campo astronomico, si dice che Parmenide abbia insegnato la divisione della sfera terrestre in regioni corrispondenti ai cerchi celesti segnati da equatore e tropici; e anzi, se dobbiamo credere a Teofrasto, fu lui e non Pitagora a insegnare per primo che la terra è rotonda. Secondo Diogene Laerzio egli avrebbe anche identificato la stella del mattino e la stella della sera nello stesso pianeta. In altre regioni del Mediterraneo, nessuno le avrebbe certo chiamate scoperte, ma nella Grecia ancora sotto l’incantesimo della fisica ionica, esse posero Parmenide fra i maggiori μαϑηματικoί. I suoi contemporanei avrebbero ben potuto dire di lui quello che Socrate dice di Timeo: «l’ἀστρoνoμικώτατoς di tutti noi».

Sono stati il canto metrico, le immagini mitografiche, a far sì che i critici abbiano trascurato lo sfondo scientifico in favore dell’elemento esiodeo? Si tratterebbe ancora di un errore di prospettiva. Immagini come le Porte della Notte e del Giorno sono inequivocabilmente definite da precedenti arcaici.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.