Gli amanti della notte by Mieko Kawakami

autore:Mieko Kawakami
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni e/o
pubblicato: 2023-01-05T00:00:00+00:00

Il silenzio proseguiva. Mentre ero lì a chiedermi cosa fare, di colpo Mizuno si alzò dalla sedia e venne a sedersi per terra al mio fianco. Ci mise meno di un secondo, un movimento rapidissimo, simile a un passo di danza. Mi fece sobbalzare, tanto che sollevai il sedere dal pavimento e non riuscii a trattenere una risata.

«Che c’è? Ho fatto qualcosa di strano?» mi chiese sorridendo.

«No, no...» risposi scuotendo la testa. «È solo che mi è venuto da ridere, la voce è uscita fuori da sola».

«Ah...» disse lui riassumendo un’espressione seria.

Dopo un po’ sentii il suo braccio intorno alle mie spalle. I muscoli del corpo mi si irrigidirono in un istante, come se avessi ricevuto un colpo alla schiena, e d’istinto ritrassi le gambe e mi coprii le ginocchia con l’orlo del vestito. Mi ripiegai su me stessa, voltai la testa nella direzione opposta rispetto a quella dove si trovava Mizuno e mi strinsi nelle spalle più che potevo. Siamo rimasti così, immobili, per un bel po’.

Ero sotto shock, non sapevo cosa fare. Continuavamo a stare fermi in quella posizione innaturale, e non riuscivo a capire quanto tempo fosse passato, se solo poche decine di secondi o interi minuti. A un certo punto provai a fare un movimento con le spalle per divincolarmi dal braccio di Mizuno, avevo voglia di scappare via con un pretesto qualsiasi, per esempio dicendo che avevo urgenza di andare al bagno. Ma più ci pensavo e più il mio corpo si contraeva, si irrigidiva e scricchiolava dappertutto. Non sapevo più come dosare la forza nelle gambe e nelle braccia, non sapevo più come farle muovere. Era una sensazione stranissima, come se il nucleo del mio corpo fosse talmente fisso e rigido da rischiare di andare in frantumi al minimo movimento.

Intanto il respiro di Mizuno assumeva un ritmo via via più rapido risuonando nell’ambiente come amplificato, lo percepivo sulla mia pelle, umido e denso. Per liberarmi da quella sensazione di disagio affondai la testa tra le braccia, avvolte strette intorno alle ginocchia, di modo che le orecchie restassero otturate e mi isolassi il più possibile da tutto ciò che mi stava intorno. L’istante successivo accadde una cosa inspiegabile: mi sentii leggera, come se levitassi, e di colpo vidi me stessa e Mizuno dall’alto, al centro della stanza, quasi stessi sognando.

Mizuno allontanò il braccio dalle mie spalle e mi prese il mento con tutte e due le mani, mi sollevò con delicatezza la testa e cominciò a fissarmi in silenzio. Lo fissai anch’io senza distogliere lo sguardo, avevo la sensazione di non aver mai guardato nessuno così da vicino. Mi sembrava che sorridesse, ma non sapevo su quale parte del suo viso concentrare il mio sguardo. Distinguevo chiaramente una piccola cicatrice sotto il naso, i pori della pelle, le minuscole gocce di sudore che gli imperlavano la fronte. E sentivo il soffio del suo respiro sul volto, il suo alito che si mescolava al mio e un lieve odore acre che non sapevo più se apparteneva a me o a lui.

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