I costruttori di equilibri politici by Andrea Covotta

I costruttori di equilibri politici by Andrea Covotta

autore:Andrea Covotta [Covotta, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Andrea Covotta;politica italiana;politica nel dopoguerra;politica dopo il fascismo;aldo moro;fanfani;de gasperi
pubblicato: 2023-11-14T23:00:00+00:00


il tramonto

capitolo 10

IL DIO CROCIFISSO

La sera del 15 marzo del 1978 Giovanni Moro rientra tardi a casa e trova il padre assorto nella lettura del Dio Crocifisso, opera del teologo protestante Jürgen Moltmann, un libro in qualche modo profetico perché parla del significato della Croce contro l’alienazione, la violenza, l’oppressione del mondo. Poche ore dopo Aldo Moro sarebbe stato rapito. L’episodio appena raccontato rivela un dettaglio che fa riflettere e che ci tramanda la sua profondità umana e culturale. Quanti politici oggi leggerebbero un libro di un teologo? Moro lo legge alla vigilia di uno dei passaggi più delicati della sua vita politica e non sa, ovviamente non può sapere, che non assisterà mai al dibattito in Parlamento sulla fiducia al Governo, da lui promosso, e soprattutto che quella è l’ultima notte che trascorrerà a casa. Abita in via del Forte Trionfale, nella parte alta di Monte Mario, un quartiere nella zona nord di Roma. Compie gli stessi gesti tutti i giorni: è abituato ad uscire presto da casa, cosa che fa anche quel 16 marzo, e la prima tappa, è in Piazza dei Giochi Delfici, nella Chiesa di Santa Chiara per una preghiera. A quel punto è pronto per andare verso la Camera, risale sull’auto, una Fiat 130 blu, e si siede sul sedile posteriore, alla guida l’appuntato dei carabinieri Domenico Ricci con accanto il maresciallo Oreste Leonardi, capo della scorta. Dietro la 130, un’alfetta bianca con altri agenti: Giulio Rivera alla guida, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino. Le due auto si dirigono verso Montecitorio passando per via Mario Fani. All’incrocio con via Stresa, quella mattina apparentemente tranquilla si trasforma in un inferno. Con una manovra rapidissima una Fiat 128, con targa del corpo diplomatico, si inserisce tra le due auto di servizio e all’improvviso si ferma. Una mossa all’apparenza inspiegabile che ha però un obiettivo ben preciso: impedire ogni tentativo di manovra alla Fiat 130. Sono le 9.02. In un attimo un gruppo di persone vestite con divise blu e berretti a visiera della compagnia Alitalia, che fino a qualche secondo prima stavano fingendo di parlottare, si avvicinano alle due macchine e scaricano una pioggia di proiettili contro i cinque uomini della scorta, che muoiono tutti sul colpo, e con una velocità impressionante rapiscono Aldo Moro. Un’azione fulminea. Il Presidente della Dc è impaurito, ma solo leggermente ferito alle mani e ha dei graffi provocati dai vetri dei finestrini della macchina che si sono frantumati. Quella mattina in via Fani non ci sono solo i brigatisti, Moro, e gli uomini della scorta trucidati. I testimoni, diretti o indiretti, sono tanti come tanti sono ancora i misteri e i dubbi che avvolgono quel momento. Il parlamentare pugliese Gero Grassi, tra i protagonisti dell’ultima commissione parlamentare sulla vicenda, sostiene che «in via Fani il 16 marzo c’erano anche le Brigate Rosse». Stando al racconto dei terroristi, la fuga lungo le strade di Roma avviene senza ostacoli e la destinazione finale è un appartamento di circa 100 metri quadri in Via Montalcini 8, nel quartiere Portuense, una zona lontana da quella dell’agguato.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.