La Decrescita Felice by Maurizio Pallante

La Decrescita Felice by Maurizio Pallante

autore:Maurizio Pallante [Pallante, Maurizio]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-12-11T09:11:25+00:00


8. Consumatori o niente

Al termine di un dibattito contro la costruzione di un inceneritore, un giovane impegnato politicamente a sinistra, che aveva fatto un intervento lucido e documentato, mi ha consegnato due fogli dove aveva scritto alcune riflessioni critiche sul Manifesto del Movimento per la decrescita felice, dicendomi che gli sarebbe piaciuto conoscere la mia opinione. Poiché le perplessità espresse in quel testo scaturiscono dalla corretta applicazione di alcuni elementi della teoria economica e si fondano sull'analisi di modelli di comportamento cosí generalizzati da sembrare inerenti alla natura umana, mentre sono storicamente determinati, la risposta che mi è stata sollecitata mi offre l'opportunità di approfondire alcune riflessioni sul consumismo. La critica di fondo rivolta da quel documento al Manifesto è che la sostituzione dello yogurt comprato con yogurt autoprodotto, ovvero delle merci con beni, non comporta necessariamente una riduzione del prodotto interno lordo. Può comportare, si dice, un decremento, un incremento o nessuna variazione. Dipende da cosa si fa dei soldi che si risparmiano autoproducendo un bene invece di comprare una merce equivalente. A questo proposito vengono indicate tre possibilità: o si compra un'altra merce che prima non si riusciva a comprare, o si mettono sotto una mattonella, o sí portano in banca. Nel primo caso il prodotto interno lordo non ha nessuna variazione, nel secondo diminuisce, nel terzo aumenta perché le banche utilizzano i depositi per finanziare investimenti produttivi.

Una precisazione iniziale. Se si sostituisce una merce con un bene, il prodotto interno lordo diminuisce, e non solo perché diminuisce la domanda di quella merce, ma anche perché diminuisce la domanda di imballaggi, diminuisce la domanda di carburanti e mezzi di trasporto, non si producono rifiuti. Se poi questa scelta comporta un risparmio di denaro e con questo denaro si fa un'altra scelta, per esempio si compra un'altra merce che prima non si riusciva ad acquistare, o si comprano azioni in Borsa, questa seconda scelta farà crescere il prodotto interno lordo, ma ciò non toglie che la prima, l'autoproduzione di un bene in sostituzione di una merce, lo abbia fatto diminuire e che quella diminuzione abbia portato miglioramento qualitativo. Anche se resta difficile da capire, perché siamo abituati a pensare il contrario, il prodotto interno lordo può decrescere, possiamo farlo decrescere con le nostre scelte, e la decrescita può non causarci dei guai. Anzi, può migliorare la vita e l'ambiente in cui si vive. Siamo talmente abituati a pensare che la crescita della produzione di merci sia un bene perché consente di far crescere i consumi e se si consuma di più si sta meglio, da non riuscire nemmeno a immaginare che se ci si ritrova con qualche soldo di più in tasca si possa far altro che spenderlo subito per consumare di più, o investirlo per avere in futuro la possibilità di consumare ancora più di oggi. Non si possa cioè far altro che contribuire con le nostre scelte alla crescita del prodotto interno lordo. La terza possibilità, l'unica che può farlo decrescere, è mettere i soldi risparmiati sotto la mattonella, ma è talmente stupida.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.