Il Duello by Bruno Vespa

Il Duello by Bruno Vespa

autore:Bruno Vespa [Vespa, Bruno]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T07:33:01+00:00


«Il mio giudizio potrebbe essere viziato dalla stima e dall’amicizia che nutro per Fini. Chi avrebbe mai pensato appena due o tre anni fa che Fini sarebbe stato accolto in allegria alla Festa dell’Unità, che avrebbe dialogato amabilmente con Veltroni, che si sarebbe anche fermato a cena per degu-stare un tris di tortellini, tortelloni e lasagne? Sono molto orgoglioso di avere contribuito a questo miglioramento complessivo della democrazia del nostro Paese. Questo è un merito che mi sarà riconosciuto solo in futuro, quando tornerà davvero la “normalità”, quando cesserà definitivamente la vergognosa campagna di demonizzazione di Silvio Berlusconi.»

Il Cavaliere ricorda le «tante, tante amarezze subite» e riprende: «La destra è oggi una realtà inserita a pieno diritto, dopo una svolta coraggiosa, nel nostro sistema. Il resto seguirà. Il tempo della politica in Italia scorre veloce, molto plU

veloce di quanto non vorrebbe una ristretta oligarchia, un gruppo di mandarini che detengono posti chiave nella burocrazia, nell’economia, nella finanza, nella politica e cercano di contrastare con tutti i mezzi il sistema maggioritario perché questo finirebbe per intaccare il loro potere consociativo, basato sul compromesso e sullo scambio di favori».

Qual è il fondamento ideologico di Forza Italia? I vostri nemici vi accusano di privilegiare nettamente la tutela degli interessi e dell’egoismo sui valori di una moderna società civile…

«Ma quando finirà questa storia che la sinistra si accaparra sempre i buoni sentimenti? Sembra di stare al cinema di tanti anni fa: a noi riservano la parte degli indiani caffivi e loro sono il Settimo Cavalleggeri, Berlusconi è il malvagio Geronimo, e D’Alema, manco a dirlo, il coraggioso Buffalo Bill. Attenti però perché il gioco non può durare a lungo, lo hanno capito pure a Hollywood. E al cinema adesso i ruoli si sono capovol-ti nel nome della verità: i buoni sono gli indiani e i caffivi i soldati a cavallo, finalmente scoperti nel loro tentativo di confinare gli altri nelle riserve. E allora, diciamo anche noi le cose come stanno: in nessuna parte del mondo accade questo stravolgimento scientifico della realtà. Nessuno dall’opposizione in Gran Bretagna o in Germania si sognerebbe di dire che i conservatori o i cristiano-democratici sono brutti, egoisti e cattivi ma solo che hanno un programma diverso, una diversa concezione delle strade da percorrere per raggiungere certi Questa è la civiltà di rapporti nella quale crediamo, questo e il modello europeo al quale vorremo adeguare l’Italia.

Come si fa a sostenere che Forza Italia non porta i valori di una moderna società civile? Noi che crediamo da sempre, non da ieri pomeriggio, ai valori delle libertà individuali e delle libertà economiche saremmo gli egoisti e il Pds che ha appena seppellito il socialismo reale sarebbe invece il paladi-no di queste libertà?»

«Loro, i degenerati, mi paragonano a Bonaparte.

Poi l’inevitabile stilettata:

Noi non siamo abituati a occupare posti di comodo negli enti pubblici, a distribuirci attici in centro a fitti di favore, tendiamo al contrario a premiare chi produce con ii proprio lavoro, chi investe e rischia anche per dare nuove opportu-nita ai disoccupati.»

Gli



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