I sogni dei bambini by Sergio Bambarén

autore:Sergio Bambarén
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
ISBN: 9788873394983
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2012-07-01T11:01:31+00:00

La porta dell’amore

CHUCK scelse una delle vecchie porte e posò la mano sul pomolo. Cauto, l’aprì. Dall’altra parte trovò una piccola stanza, e decise di entrare.

Notò subito il profumo particolare che sembrava sprigionarsi da ogni angolo del locale. Il suo cervello tentò invano di decifrarlo: non si trattava di fiori, né di qualche squisito manicaretto. No, era qualcosa di completamente diverso. Ebbe la sensazione che la fragranza si diffondesse in ogni particella del suo corpo, fino a penetrargli nell’anima.

Fece il giro della stanza, e vide che alle pareti erano appese alcune vecchie fotografie. Riconobbe immediatamente i suoi genitori, e se stesso da bambino. Un nodo gli strinse la gola, mentre le lacrime cominciavano a scorrergli lungo le guance. A scioccarlo fu soprattutto la consapevolezza di non aver mai dimenticato la povertà in cui era vissuto e i sacrifici quotidiani dei suoi, nonostante il passare degli anni. Odiava quei ricordi e aveva fatto di tutto per cancellarli, ma non ci era riuscito.

Eppure, non c’era una sola fotografia in cui lui, mamma e papà non sorridessero.

Le immagini alle pareti formavano una sorta di galleria che ripercorreva la sua vita, a partire dal giorno in cui era venuto al mondo: in alcune doveva avere sei mesi, mentre in altre era più grande, anche se dava sempre la mano ai genitori come se avesse paura di cadere. C’erano poi degli scatti che lo ritraevano a quattro, cinque o sei anni, in cui sorrideva sempre. Aveva l’aria di essere tanto, tanto felice! Ma allora, da dove nascevano i brutti ricordi che albergavano nel suo cuore da quando aveva deciso di andarsene? Non aveva mai dubitato della loro realtà, e invece quelle fotografie sembravano raccontare una storia diversa.

Confuso, continuò a spostarsi da una parete all’altra, finché non notò qualcosa. Vicino al muro c’era un tavolino, su cui era appoggiato un cofanetto dall’aspetto antico. Era chiuso, ma la chiave era nella serratura. Ebbe la vaga impressione di averlo già visto, anche se non avrebbe saputo dire dove. Così, lentamente, girò la chiave, e con cautela sollevò il coperchio.

Non era preparato a quello che si presentò: l’emozione fu tale che cominciò a tremare. Di nuovo, la commozione ebbe il sopravvento mentre – uno alla volta – estraeva dallo scrigno i piccoli oggetti che vi erano contenuti. Erano i suoi tesori, le cose che da bambino aveva custodito gelosamente. Lì dentro aveva riposto tutto quanto aveva di più caro, come l’automobilina di legno che gli aveva costruito suo papà, e che aveva portato in giro per l’intera casa trascinandola con un cordino; c’era anche la collezione di francobolli recuperati da sua madre da lettere e cartoline, dopo aver atteso pazientemente che il vapore dell’acqua calda dissolvesse la colla. Gli tornò in mente il Natale in cui lei e papà gli avevano regalato un vero album, così che potesse raccoglierli e sistemarli a seconda del Paese, dell’anno o del colore. E poi trovò il vecchio aeroplanino che…

Chuck si fermò. Senza rendersene conto, si era scordato di avere cinquant’anni, e di essere un imprenditore di successo.

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