I viaggiatori del binario 5 by Clare Pooley

I viaggiatori del binario 5 by Clare Pooley

autore:Clare Pooley [Pooley, Clare]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-05-15T12:00:00+00:00


Piers

Piers guardò l’ora. Erano le tre del pomeriggio, ma era ancora a letto. Le lenzuola di lino immacolate, ben stirate e inamidate lo facevano sentire ancora più sordido. Lui era una macchia. Un’imperfezione. Dovevano candeggiarlo fino a farlo sparire.

Era abbastanza sicuro di essersi alzato, quel mattino, anche perché indossava dei vestiti. Era già stato al lavoro? Poi avvertì il familiare nodo allo stomaco. No, era da un pezzo che non andava in ufficio, e ormai non doveva neanche più fingere di andarci.

Era certo di aver visto Martha. Forse le aveva dato lezioni di matematica?

Sentì bussare. Stava cercando di ricordarsi come si faceva ad articolare le parole quando la porta si aprì ed entrò Candida, che portava una tazza di tè. Tirò le tende, poi si sedette accanto a lui e con una voce sorprendentemente affettuosa, quella che di solito usava con i bambini, e anche con loro soltanto se si erano fatti male o erano malati, chiese: «Stai bene, Piers?».

Dato che non conosceva la risposta a quella domanda, Piers non disse nulla.

«Sai in che anno siamo? E come si chiama il primo ministro?»

«Non ho perso completamente il contatto con la realtà» replicò lui, prima di aggiungere: «Purtroppo».

«Non ti preoccupare. Ne usciremo.» Candida gli carezzò una mano.

«Non vedo come» disse lui, con voce rauca, domandandosi se gli avrebbe dato un bacino per far passare la bua, più un cerotto e un cucchiaio di Baby Rinolo.

«Esamineremo bene insieme la situazione delle tue finanze, capiremo quanto ci resta e cercheremo di consolidarlo, e faremo un piano» spiegò Candida con quieta fermezza; dopo di che si tolse le scarpe e si infilò insieme a lui sotto il piumone.

Come aveva potuto sottovalutare così tanto sua moglie? Aveva sempre pensato di essere lui quello forte, e invece eccola lì, che lo sosteneva. Perché non le aveva detto tutto fin dal primo momento? Era davvero possibile salvare qualcosa in quell’orribile casino?

Candida sobbalzò quando qualcosa colpì la finestra con tanta forza da far vibrare il vetro. Piers si accorse di avere i riflessi ritardati, avvolti in una specie di ovatta.

«Cosa sarà stato?» Candida andò verso la finestra, la aprì e guardò sotto. «Era un piccione» lo informò.

«Si è fatto male?» chiese Piers.

«Direi che è morto» rispose Candida, e questo gli parve terribilmente significativo.

Ricominciò a piangere.

«Per amor del cielo, è solo un piccione. Che ne devo fare, secondo te? Va nell’indifferenziata o nell’umido? Non credo che possa essere riciclato.»

«Non è un piccione, è un presagio» disse Piers.

«Credo che dovresti parlare con qualcuno. Un professionista. Non mi sembra che tu te la stia cavando bene.»

Aveva ragione. Era stata soltanto la finzione a tenerlo insieme. Mentre si impegnava a giocare al cazzone di successo, riusciva a credere di essere ancora quella persona. Si sentiva sicuro di sé, potente, un vero vincitore. Si sentiva ancora Piers.

Nel momento in cui Candida aveva acceso la luce e si era visto per quello che era, si era verificato il crollo. Eliminato il trucco di scena, era di nuovo Kevin, il ragazzino che era stato prima di cambiare tutto di sé, compreso il nome.



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