Il Caso by Joseph Conrad

Il Caso by Joseph Conrad

autore:Joseph Conrad [Conrad, Joseph]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788845973673
Google: jJASAgAAQBAJ
editore: Adelphi
pubblicato: 2013-11-11T23:00:00+00:00


«Avevo visto Fyne uscire dalla porta dell’albergo. Senza perder tempo a far domande quella ragazza intelligente si allontanò da me in silenzio, svoltando per una delle due strade mentre io mi affrettavo incontro a Fyne che risaliva l’altra con la sua efficiente andatura da camminatore. Il mio obiettivo era fermarlo prima che arrivasse all’angolo. Doveva essere troppo preso dai suoi pensieri per notare il mondo esterno: mi parai davanti a lui e per poco non mi travolse.

«“Buongiorno!” dissi.

«Era stupitissimo. “Lei qui! Non vorrà mica dire che mi ha aspettato?”.

«Buttai lì che degli affari inaspettati mi avevano trattenuto nelle vicinanze e mi era capitato quindi di vederlo uscire.

«Mi fissò con ieratica noncuranza, i pensieri chiaramente rivolti altrove. Gli suggerii di prendere il prossimo tranvai diretto al centro. Non mi diede retta, e capii quanto fosse turbato. Fintanto che rimanevamo dov’eravamo Miss de Barral (che si era celata alla nostra vista) non poteva avvicinarsi all’ingresso dell’albergo, quindi proposi di attendere il tranvai sull’altro lato. Più che alle mie parole egli obbedì al leggero tocco sul braccio, e mentre attraversavamo lo stradone, in mezzo al traffico di carri caracollanti, esclamò col suo tono profondo: “Non so quale dei due sia più pazzo!”.

«“Davvero?” dissi, strappandolo da sotto le froge di due enormi cavalli da tiro dall’aria sonnolenta. Si scansò, e con un incredibile balzo atterrò sul marciapiede con una precisione puramente istintiva; la sua mente non aveva nulla a che fare con i suoi movimenti. A metà del salto, mentre veleggiava serio nell’aria, tornò a dar sfogo ai suoi sentimenti oltraggiati.

«“Lei non se lo può neppure immaginare! Sono pazzi davvero!”.

«Mi ero spostato, in modo tale che per guardarmi in faccia doveva voltare le spalle all’albergo. Pensai che dovesse esserci un qualche equivoco nella prima frase che mi disse senza por tempo in mezzo, e cioè che il capitano Anthony era stato contento di vederlo. Era davvero difficile credere che, come aveva aperto la porta, il “fratello marinaio” di sua moglie avesse gridato: “Ah, è lei! Proprio la persona che volevo vedere”.

«“L’ho trovato lì seduto” proseguì Fyne, solenne, con la sua grave voce stentorea “a scrivere il suo testamento”.

«Questa non me l’aspettavo, ma non mi pronunciai in un senso o nell’altro, sapendo benissimo che di per sé le nostre azioni non sono né pazze né assennate. Ma non vedevo cosa ci fosse da agitarsi tanto, e Fyne era chiaramente agitato. Poi cominciai a capire, quando sentii che il capitano della Ferndale voleva che uno dei fiduciari fosse proprio lui. Lasciava tutto a sua moglie. Una richiesta di tal genere, naturalmente, comportava il suo avallo alla medesima cerimonia che era venuto a scongiurare per conto di Mrs. Fyne. Già questo bastava e avanzava perché il capitano dovesse sembrargli pazzo.

«“A me! A me, di tutte le persone al mondo!” ripeté pomposamente. Ma vedevo che era spaventato. Che mancanza di tatto!

«“Sapeva che era stata sua sorella a mandarmi. Non si dovrebbe mai mettere una persona in una posizione così imbarazzante” si lamentò Fyne. “Ho finito per criticare questa penosissima faccenda con molta più foga di quanto avessi in animo di fare”.



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