Libertà, una malattia incurabile by Slavoj Žižek

Libertà, una malattia incurabile by Slavoj Žižek

autore:Slavoj Žižek [Žižek, Slavoj]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2023-08-07T00:00:00+00:00


Capitolo quinto

In cammino verso l’anarco-feudalesimo

La pillola blu dal nome Metaverso

Jouissance è il nome primario che Lacan assegna al Reale, ed è per questo che la matrice simbolica in cui dimoriamo ha bisogno di noi esseri umani: per sottrarci la jouissance grazie alla quale colmare (o meglio coprire) le sue contraddizioni e i suoi antagonismi. Rammentiamo Matrix: l’ineguagliabile impatto del film si deve all’immagine fondamentale dei milioni di esseri umani che conducono un’esistenza claustrofobica in cellette piene d’acqua, tenuti in vita solo per generare l’energia necessaria alla Matrice. Quando alcuni si «ridestano» dall’immersione nella realtà virtuale controllata dalla Matrice, il risveglio non è un’apertura nell’ampio spazio della realtà esterna, ma in primo luogo la terribile presa di coscienza della prigionia, in cui ciascuno di noi non è altro, in effetti, che un organismo fetale, immerso nel fluido prenatale… Questa totale passività è la fantasia forclusa che alimenta la nostra esperienza cosciente di soggetti attivi e autoponentisi: è l’estrema fantasia perversa, l’idea per cui non siamo in ultima analisi se non strumenti della jouissance dell’Altro (della Matrice), svuotati come batterie della nostra sostanza vitale. Questa fantasia mette in scena la realtà della nostra situazione: l’orrore dell’assoluta sottomissione alla Matrice, che sostiene la nostra pseudolibertà di circolare fra realtà differenti da essa regolate. Ecco la differenza fondamentale: il Reale non è la realtà esterna nella quale alcuni di noi si risvegliano, il Reale è la matrice e la nostra condizione di servitù a essa, la nostra riduzione a sua fonte d’energia.

Oggi vediamo chiaramente ciò che Matrix non coglie: il film presume che la Matrice sia un oggetto del mondo (reale), controllato da una megasoggettività (l’intelligenza artificiale). Per quanto sia un sogno paranoico, oggi ci avviciniamo sempre più ad avverarlo e a costruire Matrici, macchine fabbricate dall’uomo che promettono di svolgere un ruolo trascendentale, ossia di procurarci un universo virtuale nel quale possiamo entrare (o che ci controlla contro la nostra volontà). In Cina, l’Accademia di Scienze mediche militari lavora sulla cosiddetta «intelligentizzazione» della guerra: «La guerra cambia: non insegue più la distruzione dei corpi ma la paralisi e il controllo del nemico».1 Possiamo star certi che anche in Occidente si stia facendo lo stesso: come unica differenza, (forse) lo si dichiarerà pubblicamente, imprimendo al tutto una sfumatura umanitaria («Non uccideremo più esseri umani, ci limiteremo a sviarne le menti per qualche istante…»). Per usare il linguaggio di Matrix, uno dei nomi della «pillola blu» è anche il progetto del «metaverso» di Zuckerberg: prendiamo la pillola registrandoci nel metaverso, in cui i vincoli, le tensioni e le frustrazioni della realtà vengono cancellate come per magia; ma il prezzo da pagare è caro: «Mark Zuckerberg ‘controlla unilateralmente oltre tre miliardi di persone’ per via della sua inscalabile posizione al vertice di Facebook, ha dichiarato ai deputati britannici l’informatrice Frances Haugen, invocando un’urgente regolazione esterna che tenga a freno la dirigenza dell’impresa tecnologica e riduca il danno inferto alla società».2 La grande conquista della società moderna, lo spazio pubblico, sta dunque sparendo. Pochi giorni dopo le



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