La spia by James Fenimore Cooper

autore:James Fenimore Cooper
La lingua: it
Format: mobi
Tags: Guerra, Romanzo
editore: FORNASIERO EDITORE
pubblicato: 2012-01-27T23:00:00+00:00

UNA BEFFA A SKINNER

Skinner aveva seguito Lawton verso una fattoria in fondo al villaggio, elevata ad alloggiamento del plotone del capitano.

Cammin facendo lo Scorticatore attaccò discorso col capitano: — Spero che il vostro maggiore sia sempre il prediletto del generale Washington. Mi sbaglio?

— Credo di no — rispose Lawton con tono incolore.

— Io so che i veri amici della Patria vedrebbero volentieri il comando della cavalleria affidato a un ufficiale meno delicato. E per accontentarli io potrei fare qualcosa.

— E cioè?

— Sarebbe un affare utile al nuovo comandante — disse Skinner — e anche a noi.

— Volete spiegarvi chiaramente?

— Davanti alle linee inglesi c'è spesso l'occasione per ottimi bottini. Se un plotone di dragoni mi proteggesse...

— Non vi siete mai accordato con i Ladri di vacche?

— Due volte sole: la prima hanno funzionato a meraviglia, la seconda ci hanno attaccati alle spalle e portato via la nostra parte.

— Che farabutti! — esclamò il capitano. — Davvero, con simili ribaldi non potete «lavorare».

— Credete che mi possa fidare del maggiore Dunwoodie?

— Mah! In coscienza, lo ritengo poco probabile.

— È ciò che pensavo — affermò Skinner.

Raggiunsero la fattoria, davanti alla quale erano legati i cavalli dei dragoni, insellati per essere pronti a ogni occorrenza.

Lawton parlò a bassa voce alla sentinella, e introdusse gli Scorticatori nell'orto.

Skinner riallacciò il colloquio: — Vostra Signoria crede che noi repubblicani vinceremo?

— Lo credo come son certo di essere il capitano Lawton.

— Allora, noi che combattemmo per tale vittoria, avremo un premio, no?

— Garantito! Vi basterebbe una bella fattoria?

Skinner si strinse nelle spalle: — Be', forse riuscirò ad averne una facendola confiscare.

— Sante parole! — approvò il capitano. — Bisogna approfittare delle buone occasioni.

— È quello che dico sempre. È da pazzi fare come quel tale Paulding che ha rifiutato la grossa somma offertagli da André perché lo lasciasse evadere.

Lawon proruppe: — Sporca canaglia, finalmente ti sei rivelato!

Skinner alzò il fucile, ma il capitano glielo strappò dalle mani, e, nello stesso tempo, venti, trenta dragoni lo circondarono.

— È così che mi pagate? — domandò il brigante: — Non temere: avrai ciò che ti spetta. Eccoti l'ammontare della taglia — e Lawton prese dalle mani d'un sergente un sacchetto e lo buttò ai piedi di Skinner: — Mettete via il fucile, e controllate se la somma è esatta.

Skinner contò il denaro: — Sì, giusto giusto. E ora ce ne andiamo.

— No! — gridò il capitano. — Hai avuto la ricompensa, ma devi pagare qualcosa. Hai incendiato una capanna, e devi essere punito secondo le leggi di guerra. Trentanove colpi di briglia!

I soldati, lieti di castigare una banda di predoni, spogliarono gli Scorticatori e fecero grandinare sulla schiena di ciascuno i trentanove colpi. Gemiti, lamenti, urli non fermarono i giustizieri, e quando la punizione fu compiuta, i predoni riebbero abiti e fucili, e si allontanarono barcollando. Ma, prima di addentrarsi nel vicino bosco, Skinner comandò: — Fuoco!

Per quanto i suoi compagni premessero il grilletto, nessun proiettile partì: i banditi non si erano accorti che i dragoni avevano scaricato le loro armi.

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