Il diario segreto (Italian Edition) by morano

Il diario segreto (Italian Edition) by morano

autore:morano [morano]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


CAPITOLO 5

Sofia era sdraiata pancia sotto sul suo letto. Aveva gli auricolari inseriti nelle orecchie e contemporaneamente leggeva un libro. Sentì qualcuno scuoterla da dietro. Si voltò di scatto e sfilò gli auricolari. Era sua madre.

«Scusa. Ho provato a bussare, ma tu non sentivi.»

«Non fa niente. Che c’è?» Cercò di nascondere l’irritazione che provava per essere stata interrotta.

«Ci sono i tuoi amici di sotto» deglutì «vorrebbero vederti. Posso dirgli di salire?»

Sofia la fissò con aria riluttante. Volse lo sguardo in direzione della sveglia. Erano le sette e mezza di sera. Cosa diavolo erano venuti a fare i suoi amici – ex-amici – a quell’ora? Non si parlavano da settimane.

«Se vuoi, posso dirgli di ritornare domani» aggiunse Cara, notando l’espressione perplessa sul volto della figlia.

«No. Puoi farli salire.»

La donna rimase un attimo in silenzio, poi disse: «Va bene.»

Dopo che sua madre uscì dalla stanza, Sofia si mise a sedere sul letto e attese l’arrivo dei suoi “amici”. Sentiva il rumore dei loro passi sulle scale. Erano sempre più vicini. Avvertiva una forte agitazione. “Non essere sciocca. Non possono certo essere venuti per farti fuori!”

La porta si aprì e Greta, Eva, Noah e Valerio entrarono nella stanza. Sofia rimase fredda e immobile. Le parve che ci fosse qualcosa di sbagliato in quella scena. Non le ci volle molto a rendersi conto che era l’assenza di Lorenzo a provocarle quella sensazione. Già… erano sempre stati in sei.

Eva chiuse la porta dietro di sé.

«Ciao. Scusa se abbiamo fatto irruzione a quest’ora.»

Sofia li scrutò a uno a uno.

«Cos’è successo?» chiese titubante.

Fu Greta a prendere parola: «Eva ci ha contattati su WhatsApp oggi pomeriggio per chiederci un incontro. Abbiamo parlato un po’ e siamo giunti alla conclusione che non è giusto scaricare l’intera colpa di quello che è accaduto su di te» distolse lo sguardo «in fondo, eravamo tutti d’accordo.»

Sofia non sapeva cosa dire. Continuava a fissarli.

«Lorenzo è morto. Non c’è più nulla da fare» asserì Eva «è ora di andare avanti con le nostre vite.»

«Ha ragione Eva» disse Noah «nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare cosa sarebbe successo…» rise nervosamente «oh, Cristo! Io stesso continuo a non credere a ciò che ho visto!»

«Hai più ripreso il diario? Da quel giorno, intendo» domandò, con un tremito nella voce, Valerio.

Sofia gli lanciò uno sguardo tagliente.

«Scherzi? Dopo tutto quel casino? Come avrei potuto?» Cercò di suonare credibile, non voleva che quei ragazzini capissero che stava mentendo.

«Non l’ho più aperto da quella mattina di giugno e non ho intenzione di farlo mai più.»

Noah sospirò.

«È comunque un peccato. Si sarebbe potuto rivelare uno strumento molto utile, se nelle mani giuste.»

Sofia assunse un’aria assorta.

«Nelle mani giuste. Si vede che le mie mani erano quelle sbagliate.»

«Non volevo dire questo» si giustificò Noah, arrossendo dalla testa ai piedi.

«Lasciamo perdere il diario adesso» si intromise Eva «c’è qualcosa di più urgente di cui discutere.»

I quattro ragazzini la fissarono con aria interrogativa.

Eva riprese il discorso: «Avrete sicuramente sentito in televisione dell’ennesimo bambino scomparso nella zona di Bellavista.»

Valerio le lanciò uno sguardo incredulo.

«Non sarà mica



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