La bestia sono io (Italian Edition) by Luisa D

La bestia sono io (Italian Edition) by Luisa D

autore:Luisa D. [D., Luisa]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B07HD25ZF9
pubblicato: 2018-09-13T22:00:00+00:00


Capitolo 13

Gregory

Non sarei dovuto andare via. Avevo capito che in lui era riemerso un ricordo doloroso del passato; i lineamenti del suo volto erano un chiaro segnale che io però ho scelto di ignorare.

Continua a piangere imperterrito. La testa appoggiata contro al finestrino e le mani unite in mezzo alle gambe.

In questo momento traspare una fragilità che il suo aspetto imponente aveva mascherato benissimo.

Potrei farmi gli affari miei, accompagnarlo a casa, assicurarmi che vada a dormire e andarmene, ma non farò niente di tutto questo.

Fermo l’auto alla fine del vialetto, la pioggia continua a cadere incessantemente e sembra rispecchiare in pieno il suo malessere; lo aiuto a scendere e gli circondo la vita con un braccio accompagnandolo dentro la baracca.

Dylan farfuglia qualcosa, ma non riesco a capire nulla delle sue parole e, non appena si è seduto sul divano, mi allontano per cercare qualcosa con cui asciugarci.

Muoversi in questo posto è facile, ci sono poche cose, molte delle quali inutili.

«Cosa vuoi da me?» chiede improvvisamente.

Mi volto di scatto e lo vedo alzarsi e togliersi la maglietta zuppa di pioggia. Anche il suo petto e le braccia sono ricoperti di tatuaggi, non c’è un centimetro di pelle libera e vengo completamente rapito dai numerosi disegni.

«Cosa vuoi, Gregory?» insiste, ma continuo a non rispondere perché se dovessi farlo adesso, non uscirebbe nulla di casto dalla mia bocca.

Avevo già notato il suo fisico, ma mi erano sfuggiti alcuni dettagli che lo rendono sicuramente molto più interessante di prima.

Dylan muove ancora qualche passo verso di me. I suoi occhi sono assottigliati, sembra valutare qualcosa e allo stesso tempo credo si stia divertendo a provocarmi.

«Il fatto che sia gay non vuol dire che mi piaci, sai?» riesco finalmente a dire, fingendomi offeso.

«Il fatto che io, probabilmente, sia l’unico altro gay di tutta la Contea, invece, come ti fa sentire?»

La mia espressione di stupore lo fa scoppiare a ridere, ma non è una risata divertita, bensì di una persona consapevole e certa di quello che sta dicendo.

«Ok, hai ragione. Sei sicuramente un bel ragazzo, molto attraente, ma non credo ugualmente che sia una buona idea.»

In pochi secondi accorcia la distanza che ci separa; con una mano scivola lungo il suo petto fino ad arrivare alla cintura dei pantaloni e io mi ritrovo a seguire ogni suo movimento e a ingoiare a vuoto.

Merda.

«Ti sei fermato per aiutarmi. Cosa ti spinge a farlo? Curiosità o semplice pietà nei miei confronti?»

«Cosa dici? Lo avrei fatto anche con altri, se necessario. Il mio compito è aiutare le persone di questa Contea, anche se tu ne fai parte da poco...»

«Sono parte di questa comunità da più tempo di quello che pensi,» risponde e mi afferra per un braccio.

Improvvisamente tutto ciò da cui ero attratto sparisce in un istante e la sua espressione, dapprima sexy, diventa seria e sofferente.

«Cos-cosa vuoi dire?» chiedo e strattono il braccio cercando di liberarmi dalla sua presa.

«Perché avete soprannominato “Bestia” l’assassino dell’uomo ucciso in questa baracca?»

«Lasciami il braccio, Dylan. Non sto scherzando!»

Questa volta il mio tono si fa più serio.



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