Il Giardino Delle Bestie. Berlino 1934 by Erik Larson

Il Giardino Delle Bestie. Berlino 1934 by Erik Larson

autore:Erik Larson [Larson, Erik]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: History, Political Ideologies, Olocausto, Nazismo, General, Fascism & Totalitarianism, Modern, 20th Century, Europe, politica, Società, Political Science, Romanzo Storico
ISBN: 9788854505742
editore: Neri Pozza
pubblicato: 2012-02-14T23:00:00+00:00


27. O Tannenbaum

Era quasi Natale. Il sole invernale, nelle rare giornate di cielo sereno, raggiungeva il sud senza quasi arrivare alla volta celeste, e la luce che proiettava era decisamente serale già a metà giornata. Dalle pianure soffiava un vento gelido. «Berlino è uno scheletro pieno di acciacchi» scrisse Christopher Isherwood, descrivendo gli inverni del suo soggiorno a Berlino negli anni Trenta. «È il mio stesso scheletro a soffrire le pene dell’inferno.

Sento nelle ossa il dolore acuto del gelo che penetra nei travetti della ferrovia sopraelevata, nelle ringhiere di ferro dei balconi, nei ponti, nelle aste dei tram, nei lampioni, nelle latrine. Il ferro pulsa e rattrappisce, le pietre e i mattoni sono avvolti da un dolore sordo e continuo, l’intonaco perde ogni sensibilità».

La malinconia era in qualche modo attenuata dai giochi di luce sulle strade bagnate dalla pioggia – i riflessi dei lampioni sui marciapiedi, le vetrine dei negozi, i fari delle auto, i colori caldi degli innumerevoli tram illuminati – e dal consueto entusiasmo con cui la città accoglieva il Natale. C’erano candele accese a ogni finestra, e le piazze, i giardini e le vie più frequentate erano decorati da grandi alberi inghirlandati di luci elettriche: tutti segni di un entusiasmo per quella stagione che neppure le squadre d’assalto sarebbero riuscite a spegnere, e che pertanto preferivano sfruttare a proprio vantaggio. Le SA monopolizzarono il commercio degli alberi di Natale, che vendevano nei cantieri ferroviari, affermando che i ricavi sarebbero stati versati al Winterhilfe (letteralmente, “sostegno invernale”), ovvero l’ente caritatevole fondato dalle SA per aiutare i poveri e i disoccupati. Ma tutti i berlinesi più cinici erano convinti che il denaro fosse destinato a finanziare le feste e i banchetti delle squadre d’assalto, leggendari per la loro opulenza, per la dissolutezza e per la profusione di champagne. Gli uomini delle SA andavano porta a porta con una scatola rossa in cui raccoglievano gli oboli. I donatori ricevevano un distintivo da appuntarsi al petto per dimostrare di aver già fatto un’offerta, e lo tenevano in bella mostra, mettendo indirettamente sotto pressione chiunque fosse stato così coraggioso o sciocco da non versare il proprio contributo.

Un altro americano entrò in conflitto con il governo, a causa di una falsa denuncia da parte di «alcune persone che avevano motivi di risentimento nei suoi confronti», come venne scritto in un rapporto del consolato.

Si trattò della classica circostanza che, a distanza di qualche decennio, sarebbe diventata un leitmotiv nei film sull’era nazista.

Alle quattro e mezzo del mattino di martedì 12 dicembre 1933, un cittadino americano di nome Erwin Wollstein si trovava su un binario della stazione di Breslavia, in attesa del treno che lo avrebbe condotto a Oppeln, nell’Alta Slesia, dove doveva recarsi per affari.

Aveva deciso di partire così presto perché sperava di riuscire a rientrare in serata. A Breslavia divideva un appartamento con il padre, che era cittadino tedesco.

Due uomini in giacca e cravatta si accostarono a lui e lo chiamarono per nome. Dichiararono di essere agenti della Gestapo e gli chiesero di seguirli al posto di polizia della stazione.



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