Il midollo del leone by Alfredo Reichlin;

Il midollo del leone by Alfredo Reichlin;

autore:Alfredo Reichlin; [Reichlin, A.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
ISBN: 9788858102503
editore: edigita
pubblicato: 2010-11-14T23:00:00+00:00


Il ’68 e la rivoluzione conservatrice

Il lungo governo della DC iniziò nel ’48 e durò una trentina d’anni: un’epoca storica. Fu un periodo di grandi cambiamenti. L’Italia compì il passaggio da Paese agricolo a Paese industriale e milioni di contadini poveri emigrarono al Nord e all’estero. Fu uno spostamento di proporzioni bibliche che cambiò la faccia del Paese. E alla fine degli anni ’60, per la somma di tante cose – dall’aumento del benessere e del livello culturale al moltiplicarsi dei fenomeni di modernizzazione (mobilità sociale, nuovi strumenti di comunicazione), dal bisogno di nuove libertà all’influenza di libri e di scuole –, il vulcano delle energie giovanili esplose.

Negli Stati Uniti le premesse del movimento maturarono già alla fine degli anni ’50 nel contesto delle rivolte dei neri contro la segregazione e delle rivendicazioni di una “new left” attiva tra studenti e docenti universitari. Con la guerra in Vietnam, cominciata con la presidenza Kennedy, e di fronte all’impeto dei movimenti di decolonializzazione, si verificò un’accelerazione che condusse all’ondata contestataria di neri, donne, giovani, gay, studenti, lavoratori e cittadini di ogni età e condizione. Assai rapidamente, le rivolte ebbero eco internazionale, portando a maturazione agitazioni sociali e insofferenze verso il vecchio potere che covavano da tempo. Il colpo per le classi dirigenti fu profondo, tanto più perché inaspettato. La sorpresa fu grande. Da dove nasceva un movimento che confutava l’idea di democrazia fin lì indiscussa, centrata tutta sul progredire del benessere economico? Era questa la novità. La verità è che l’orizzonte della democrazia si allargava e che la relativa liberazione dal bisogno apriva la strada a nuove esigenze di emancipazione, intellettuale e spirituale.

Nel maggio del 1968 si verificarono violenti scontri tra studenti e forze dell’ordine a Parigi. In Italia, i primi scontri erano avvenuti già nel novembre 1967 a Torino e alla Cattolica di Milano. Il movimento dilagò e con i suoi slogan e le sue parole d’ordine sembrò l’annuncio di una nuova era. E tale fu, almeno in parte, nel senso di un cambiamento profondo dei costumi e della conquista di una più alta coscienza dei diritti individuali. Per l’Italia arretrata e codina non fu un piccolo cambiamento. Tuttavia, l’ondata contestataria non ebbe un respiro lungo e non riuscì a trasformarsi nel motore di una spinta democratica più profonda e più duratura. Ci fu – è vero – il riconoscimento di nuovi diritti. E insieme ad essi cambiò qualcosa di molto profondo anche nel modo di fare politica, nel rapporto tra la gente e i partiti, nel ruolo dell’opinione pubblica. A Botteghe Oscure si discusse molto, si fecero molte analisi, si confrontarono posizioni molto diverse, ma la mia percezione è che la sinistra storica non fu in grado di misurarsi in modo convincente con cambiamenti di questa natura, i quali, alla fin fine, mettevano in crisi anche i modi di essere dei partiti e i vecchi collanti ideologici. Resta il fatto che tre anni dopo, nel 1971, assistemmo a una svolta di segno opposto. Nixon pose fine alla convertibilità del dollaro in oro, aprendo l’era della “deregulation” e del dominio dell’oligarchia finanziaria.



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