Il mulino di Amleto by Giorgio de Santillana Hertha von Dechend

Il mulino di Amleto by Giorgio de Santillana Hertha von Dechend

autore:Giorgio de Santillana, Hertha von Dechend [Giorgio de Santillana, Hertha von Dechend]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Stelle
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


They wasted o'er a scorching flame

The marrow of his bones;

But a miller us'd him worst of all,

For he crush'd him between two stones.

Di che tipo di macinatura si sarà trattato? Indubbiamente, nella coscienza popolare il lamento rituale si riferiva alla morte di un dio del grano, chiamato anche Adone (il Signore), ucciso da un feroce cinghiale, ma l’aspetto celeste predomina su quello agreste, ed è anche più antico, tanto più che il «feroce cinghiale» era Marte.431

Questo ci lascia con una storia assai intricata da sbrogliare, e la cosa è resa particolarmente difficile dalle troppe ‘identificazioni’ date per scontate dagli studiosi che, con magnifico zelo, hanno estirpato da tutta la mitologia la dimensione temporale. In realtà, non si sa ancora chi sia Tammûz; 432 sembra anzi quasi un titolo, così come era un titolo «Horus». Vi sono dubbi sulla sua ‘identificazione’ – nel senso corrente del termine – con Adone, con Osiride,433 con Attis, con Baldr434 e con altri. L’Agricoltura nabatea non lascia dubbi sul fatto che vi fossero lamenti rituali su Tammûz e su Janbūšād/Jamshīd. Gli egizi elevavano lamenti su Kronos e Maneros435 (Erodoto, II, 79). Dopo tutto, Tammûz non è l’unica stella che venne a cadere nel corso della Precessione. (E non era forse Re Fróði una ripetizione di Freyr, e Kay Khusraw una ripetizione di Jamshīd, così come Api lo era di Ptah, il Saturno-Efesto egizio, e Mnevis di Ra?).

Ci siamo allontanati assai dal grande Pan, e ancora non è chiaro chi o che cosa si riteneva fosse venuto meno ai tempi di Tiberio: vale a dire, di quale «Pan» si tratta. Creuzer436 dichiarò subito che si trattava di Sirio (e le ipotesi di Creuzer hanno tuttora un grande peso), prima stella del cielo, perno dell’astronomia arcaica. Aristotele dice che, volendo circoscrivere un «cane», ci si poteva servire della «stella-cane» (Sirio) o di Pan, perché Pindaro afferma che egli è «il multiforme cane della Grande Dea» (ὦ μάκαρ, ὅν τε μεγάλας ϑεοῦ κύνα παντοδαπὸν / καλέουσιν Ὀλύμπιοι).437 Ma per il momento non vogliamo spingerci oltre. Lo straordinario significato di Sirio come capo dei pianeti, l’ottavo pianeta,438 per così dire, e di Pan, il χορευτής oltre che il vero κοσμοκράτωρ, che regna sui «tre mondi»,439 richiederebbe un intero volume.440 L’importante è che il ruolo straordinario di Sirio non sia un prodotto di stolte fantasie sacerdotali, bensì un fatto astronomico. Durante l’intera storia trimillenaria dell’Egitto antico, Sirio sorgeva ogni quattro anni al 20 luglio del calendario giuliano: in altre parole, non era influenzato dalla Precessione, il che dovette portare alla convinzione che Sirio fosse ben di più che una fra le tante stelle fisse. Così, quando Sirio cadde, il grande Pan morì.

Ora, Creuzer non fu l’unico a derivare dall’Egitto le concezioni relative a Pan, né tale derivazione è stata inventata indipendentemente da noi in questa sede. Il compito è stato intrapreso da W.H. Roscher nel suo articolo sulla leggenda della morte del grande Pan,441 nella convinzione che non si potesse comprendere questo mito servendosi di idee e opinioni greche, tanto



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