Il piacere dei Celesti by Giulia Marino

Il piacere dei Celesti by Giulia Marino

autore:Giulia Marino
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9791220308601
editore: Youcanprint Self-Publishing
pubblicato: 2020-03-12T00:00:00+00:00


SOTTO I FIORI DI MANDORLO

Isola di Cipro. Palazzo di Afrodite.

Poseidone alzò il pugno per batterlo contro la porta d’ingresso della reggia, ma all’ultimo cambiò idea e bussò con le nocche; tre colpi netti che per i suoi gusti risuonarono troppo piano nel silenzio, dandogli l’impressione di non essere stati uditi da anima viva. Il bianco palazzo della Dea sembrava disabitato, sebbene dall’esterno apparisse tutt’altro che abbandonato all’incuria. Due grossi vasi traboccanti di fiori rosa davano il benvenuto al visitatore solleticandogli le narici col fresco profumo dei petali imperlati di gocce, segno che qualcuno di recente li aveva innaffiati. Api laboriose ronzavano tra i boccioli, mentre due tortore beccavano semi da un piattino d’oro adagiato all’ombra dei vasi, anch’esso dimostrazione della presenza di servitù.

Ma il Dio del Mare non ebbe bisogno di quei dettagli per convincersi che Afrodite e le sue ancelle fossero in casa: percepiva l’aura della Dea, così come percepiva l’odore dei fiori che aveva accanto, ma se anche non fosse stato in grado d’avvertirla avrebbe ugualmente giurato che fosse nascosta all’interno di quelle quattro mura, distanti più di un milione di cubiti dal Monte Olimpo. Del resto, dove avrebbe potuto nascondersi dopo ciò che era accaduto? In quale altro luogo avrebbe potuto ritirarsi per smaltire la vergogna, la rabbia e l’umiliazione che, come bestie voraci, l’avevano aggredita e persistevano a nutrirsi di lei, privandola del piacere di vivere?

La vicenda era sulla bocca di tutti, mortali e immortali: Efesto, suo marito, aveva costruito una rete intessuta di bronzo così sottile da risultare invisibile, l’aveva fissata al talamo e aveva atteso che lei e Ares, suo amante, si unissero in amplesso; quindi li aveva imprigionati, bloccandoli e costringendoli a dimenarsi come tonni appena pescati, e li aveva esposti al ludibrio degli Dei. Una vendetta premeditata che aveva incollerito il guerriero spingendolo a barricarsi nel suo palazzo in Tracia, e che allo stesso modo aveva obbligato Afrodite a fuggire dall’Olimpo e rifugiarsi a Cipro, sua terra natale, l’unico luogo dove ormai poteva sentirsi al sicuro. Difficile, se non impossibile, immaginarla altrove.

Mentre attendeva che le serve venissero ad aprirgli la porta, Poseidone batté il tridente d’oro al suolo per scaricare parte del nervosismo. Era giunto sull’isola al massimo dello splendore, come un pavone deciso a dare il meglio di sé per conquistare la sua amata. Indossava un himation blu scuro con gli orli ricamati in filo bianco con motivo a meandro. I capelli azzurri erano legati per metà in una coda alta e per metà sciolti sulle spalle che il cobalto del mantello faceva apparire più larghe e robuste. Collane di conchiglie gli cadevano ad arco sul petto, bracciali di coralli gli tintinnavano ai polsi mentre col tridente scandiva il passare dei secondi, sempre più convinto che nessuno lo avesse udito battere alla porta.

In circostanze differenti avrebbe annunciato con voce tonante il proprio arrivo picchiando il pugno contro il legno, perché lui era un figlio di Crono e in quanto tale era abituato a essere accolto in pompa magna ovunque andasse, ma quel pomeriggio non poteva permettersi simili comportamenti.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.