il prossimo novilunio by Antonio Tentori & Enrico Luceri

il prossimo novilunio by Antonio Tentori & Enrico Luceri

autore:Antonio Tentori & Enrico Luceri [Tentori, Antonio & Luceri, Enrico]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Oltre Edizioni
pubblicato: 2021-01-02T22:00:00+00:00


CAPITOLO DICIANNOVESIMO

Roveto

Ghelfi diede un pugno sul tavolo che fece traballare penne, accendino e tutti i fogli sparsi sul ripiano. Malgrado i suoi sforzi, era riuscito solo a creare il proprio profilo su Facebook e a navigare faticosamente fino a trovare quello di Beatrice Solerti. Nessuno lo aveva rimosso, e lui poté vedere solo qualche foto e alcuni rari post, senza trovare alcunché di utile. Scoprì infine, dopo una breve indagine in Internet, che avrebbe dovuto stringere quella che su Facebook era chiamata amicizia, per vedere il profilo della ragazza in ogni suo aspetto. Un’amicizia, per virtuale che fosse, ormai impossibile. Doveva rivolgersi all’unica persona in grado di risolvere il suo problema, da solo non ci sarebbe riuscito mai. Scrollò il polsino della camicia, controllò il quadrante dell’orologio e fece una smorfia. Si alzò e uscì in fretta dall’ufficio.

L’investigatore premette ancora una volta il campanello e accostò l’orecchio alla porta. Dopo qualche minuto di attesa, udì finalmente il rumore di passi strascicati e una voce assonnata che imprecava.

Il giovane sulla soglia dell’appartamento dimostrava una trentina d’anni, con una mano grattava i folti capelli castani arruffati, con l’altra stropicciava gli occhi socchiusi.

«Ciao, Olmo!» lo salutò Ghelfi, simulando un entusiasmo che non provava affatto. Era consapevole che il padrone di casa fosse stato appena svegliato, e quindi di pessimo umore.

«Marlowe, che cazzo vuoi a quest’ora?» ribatté Olmo, allargando le braccia, esasperato.

Il detective ne approfittò per fare un passo avanti, entrare nell’appartamento e chiudersi la porta alle spalle, mentre Olmo si avviava sbadigliando nel corridoio.

«Mi serve un favore che può farmi soltanto il miglior hacker di Roveto… dell’Umbria» si corresse prontamente. «Roba semplice, mi vergogno quasi a chiedertela.»

«Fai bene a vergognarti, perché mi hai svegliato mentre stavo facendo un sogno bellissimo.»

«Olmo, sono quasi le due del pomeriggio. Un po’ presto per una pennichella.»

«Che pennichella del cazzo! Sono andato a dormire alle sei, ho dovuto lavorare tutta la notte.»

«Come i vampiri!»

«Mi hai svegliato per fare le tue solite battute?»

«Non arrabbiarti, ti ho appena detto che sei il miglior spione informatico… cioè, esperto d’informatica» si corresse ancora, alzando gli occhi al soffitto scrostato del corridoio.

«’Fanculo, io ci vivo con questo lavoro» borbottò Olmo. Entrò in una stanza e si lasciò cadere pesantemente su una poltrona girevole, davanti a un grande tavolo coperto da una tastiera, tre monitor, penne, cartacce gettate alla rinfusa e post-it pieni di appunti scritti con una grafia illeggibile. «Allora, che ti serve?»

«Te l’ho detto, una cosa da niente. Dovresti entrare nel profilo Facebook di una ragazza e farmi vedere le sue foto, i messaggi, le informazioni. Tutto, insomma» spiegò l’investigatore, mentre camminava cautamente per la stanza, evitando d’inciampare nei cavi e i fili che collegavano apparecchiature dove lampeggiavano luci di ogni colore.

«E basta? E chi è questa ragazza, una che vuoi rimorchiare?» domandò il giovane, e nei suoi occhi insonnoliti brillò un lampo d’ironia. «Vabbè, come non detto» ridacchiò. «Dimmi come si chiama e poi vai a fare un caffè. Conosci la strada per la cucina.»

Ghelfi glielo disse e mentre le



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