Il realismo è l'impossibile by Walter Siti

Il realismo è l'impossibile by Walter Siti

autore:Walter Siti
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788874524303
editore: nottetempo
pubblicato: 2013-02-18T00:00:00+00:00


Consideriamo questo barometro un po’ piú da vicino: Barthes sostiene che non serve né a far progredire l’azione né a caratterizzare i personaggi, dunque il suo unico valore semiologico sta nel significarci “io ci sono”, sono lí perché la stanza di Madame Aubain esiste nella realtà. Un trucco da prestigiatore, un effetto che l’autore ottiene per puro cinismo mimetico. Si potrebbe eccepire che il barometro allude all’importanza che la vecchia borghesia di campagna attribuiva ai fenomeni atmosferici, al parlare del tempo e dei reumatismi; o che il barometro e il sottostante pianoforte, come il camino Luigi XV, sono le tracce di un provinciale lusso ormai svanito da che il marito di Madame Aubain è morto. Osservazioni tirate per i capelli, e poi che dire della carta da parati a fiori pallidi, o del colore della libreria? Barthes ha ragione, il senso è troppo vago, tutta questa paccottiglia non è che “l’eccipiente neutro che racchiude la preziosa sostanza simbolica”. La quale sostanza simbolica è poi racchiusa anch’essa in un oggetto neutro del cattivo gusto borghese, uno di quei “Loreti impagliati” di cui già si beffava Gozzano: il pappagallo Loulou, che per la serva Felicita diventa l’incarnazione dello Spirito Santo. Quando nella prima parte del racconto Flaubert indugia sulle divagazioni di Felicita in chiesa, su quale aspetto abbia appunto lo Spirito Santo, se di uccello o di fuoco o di soffio, noi non sappiamo ancora niente della futura trasfigurazione di Loulou – sembra, anche quella divagazione, un effetto di reale: e invece è la preparazione tutt’altro che innocente della spina dorsale del racconto. Gli elementi apparentemente inutili servono talvolta a coprire quello decisivo, cosí che quando scatta possa scattare a sorpresa; tra le frivole chiacchiere in casa di Anna Pavlovna sta rimpiattata una frasetta pronunciata con broncio civettuolo dalla giovane Lisa Bolkonskaja (“vous savez, mon mari va se faire tuer”), che ricorderemo con un brivido quando il principe Andrej, sfuggita la morte ad Austerlitz, le andrà di nuovo incontro a Borodino.

Ma non è detto che l’autore sia consapevole degli spessori che può avere un dettaglio. Starobinski ha analizzato la scena di Madame Bovary in cui Charles ancora celibe fa visita a Emma nella fattoria dei Bertaux; Emma gli offre del curaçao ma nel proprio bicchierino ne versa pochissimo, sicché ride sforzandosi con la lingua di leccare le gocce che giacciono sul fondo. Sembra una scena scritta per mettere in rilievo la sensualità carnale di Emma, ma Starobinski dichiara “l’esser vuoto del bicchiere ha senza dubbio un valore simbolico: è il primo di quella serie di oggetti (o di esseri) vuoti in cui Emma non riesce a sentire ciò che con tutto il corpo si aspettava di sentire”. Ci avrà pensato Flaubert?

Ormai non mi scuso nemmeno piú se parlo di me, tanto è chiaro che il pudore è andato a farsi benedire e che questo non è un saggio sul realismo ma una bieca ammissione di poetica. In Resistere non serve a niente dovevo mettere in mano a giovani modelle una borsa griffata;



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