Il Regno italico by Vito Fumagalli

autore:Vito Fumagalli [Fumagalli, Vito]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: History, General, Europe, Medieval
ISBN: 9788877501998
Google: g1NUAAAACAAJ
editore: UTET
pubblicato: 1986-07-14T22:00:00+00:00

Violenze di nobili e paure di mercanti.

Di più, il dazio arbitrario dei potenti, imposto alle loro navi se attraccavano alla riva di un fiume, ai carri che passavano un ponte nell’aperta campagna, pur vietato dalle leggi carolinge, era una spada di Damocle perennemente sospesa sulle loro teste.

La paura doveva di volta in volta serpeggiare nelle loro carovane, quando si inoltravano in lande sconosciute, o si avvicinavano a regioni la cui fama era fin troppo nota per la presenza di briganti, spesso assoldati dai grandi proprietari terrieri. La paura doveva segnare profondamente gli uomini d’affari, che si spostavano da un paese all’altro o vivevano a lungo confinati in un quartiere della città, sempre timorosi che una calamità naturale o un disastro militare fossero attribuiti alla loro presenza, alla loro attività che la morale del tempo non riusciva a giustificare e costituiva spesso il bersaglio di indebite punizioni, il polo di attrazione delle fantasie intente a cercare le cause, i motivi delle disgrazie ricorrenti. Conosciamo gli atteggiamenti delle autorità religiose e le inconsulte impennate popolari che danneggiarono a intervalli più o meno lunghi le componenti ebraiche delle città medioevali. In questo caso, motivi d’ordine religioso, vecchissimi, ed economico – la loro attività – si assommavano a trasformarli spesso in un desolante bersaglio di ire e paure che nulla con essi avevano a che fare. Una particolare sorveglianza era prevista dalla legislazione per quanti esercitavano ad Aquisgrana il commercio: le loro abitazioni dovevano essere ispezionate, per controllare se fra essi, cristiani o ebrei, vi fossero persone indesiderabili.

Ancora per tutto il IX secolo, dunque, le categorie «borghesi», quanti, insomma, esercitavano solo o prevalentemente attività di carattere manifatturiero, commerciale ed altre ad esse collegate, sono quasi compressi in un rango di non chiara giustificazione ideologica: tant’è che a caratterizzare il mondo di quanti lavorano le sistemazioni dottrinali del secolo successivo e le prime abbozzate prefigurazioni del IX ci presentano coloro che coltivano la terra, dai quali, giusta la definizione di Abbone di Fleury, la Cristianità è mantenuta in vita. Se alle esigenze materiali del mondo civile erano addetti i contadini, alla sua difesa ed alla sua propagazione nelle terre dei barbari pagani pensava la nobiltà, mentre il clero doveva provvedere al mantenimento ed alla dilatazione della fede, scopo supremo di tutta la somma imponente degli sforzi agricoli e degli eroismi militari che si traducevano nell’edificazione di chiese e monasteri, sempre più numerosi.

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