Il resto della settimana by Maurizio de Giovanni

Il resto della settimana by Maurizio de Giovanni

autore:Maurizio de Giovanni
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: Fiction, Sports, General
ISBN: 9788858677971
editore: Rizzoli
pubblicato: 2015-02-24T23:00:00+00:00


MERCOLEDÌ

Aroma di caffè, profumo di magia

Quando la settimana arriva a metà, annotò il Professore sul suo taccuino, la conversazione collettiva in perenne corso nel bar prende decisamente un’altra piega. La partita precedente diventa, a distanza di poco più di due giorni, addirittura antica, materia per gli storici e gli statistici, e ci si proietta sull’incontro successivo come una muta di cani da caccia all’inseguimento della preda.

La tensione, nei più emotivi, comincia a crescere, e diventa palpabile il senso dell’aspettativa. È il momento in cui i meno patiti prendono a sfotticchiare i più inquieti, e questi reagiscono con imbarazzati sorrisi che costituiscono silenziose ammissioni.

Una volta terminato il pienone dell’ora di colazione, in cui un centinaio di clienti masticanti e cappuccinanti avevano coralmente preso atto della situazione degli infortunati e delle squalifiche del giudice sportivo, stabilendo l’elenco dei disponibili dal quale nelle ore successive avrebbero pescato le ventiquattro possibili formazioni da schierare in campo la domenica successiva, Peppe si rivolse pensoso al Professore:

«Senti, Professo’, ma tu a certe cose ci credi? Non te l’ho mai chiesto, in tanti anni».

Il Professore sollevò perplesso lo sguardo dagli appunti:

«In che cosa? Che intendi, per “certe cose”?».

Peppe si strinse nelle spalle e tacque per un lungo momento. Deborah aveva incredibilmente il cellulare in ricarica, ed era stranissimo vederla con la testa in posizione eretta; il Professore aveva pensato qualche attimo prima che aveva proprio dei bei lineamenti, colori chiari e il viso che tradiva a volte la giovanissima età, anche se gli occhi induriti rivelavano una spigolosa saggezza che la faceva sembrare un’adulta. La curiosa domanda del principale le fece distrarre l’attenzione dalla sistemazione delle monete in rotoli e alzare lo sguardo curioso su di lui.

Peppe tossicchiò:

«No, niente. Niente d’importante».

Il Professore conosceva troppo bene l’amico per mollare.

«E no, adesso mi dici che intendi. E me lo dici pure per filo e per segno.»

Peppe esitò. Era di spalle, voltato verso la macchina antica del caffè di cui stava lucidando le cromature. A un certo punto si fermò, e parlò senza girarsi come se trovasse più facile dire certe cose senza guardare in faccia l’interlocutore.

«Ma tu… tu ci credi che certe cose che succedono noi non le capiamo?»

Il Professore era sempre più perplesso; ma aveva troppe ore di indagini psicologiche con soggetti reticenti alle spalle, per non saper aspettare.

«Sono molte le cose che non capiamo, è evidente: la scienza serve a questo, no? A capire meglio, a spiegarci i fenomeni. Io, per esempio, sono qui proprio per comprendere gli effetti che la passione per il calcio…»

Peppe lo interruppe. Parlava a bassa voce, quasi a se stesso:

«No, non intendo questo. Lo so a che serve la scienza. Ma io non parlo di scienza. Parlo proprio del suo contrario».

«Peppi’, io proprio non capisco che…»

Il barista passò la mano sulla macchina del caffè, come per una carezza.

«La vedi questa macchina? Consuma un sacco di elettricità. Ho dovuto far alzare la potenza del contatore, se no saltava la corrente ogni volta che l’accendevo. Ed è enorme, a stento c’entra. Per farla uscire la dovrei smontare pezzo per pezzo.



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