Il ritorno della Bestia by Paolo Berizzi

Il ritorno della Bestia by Paolo Berizzi

autore:Paolo Berizzi [Berizzi, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2024-03-25T12:00:00+00:00


Souvenir

Cento e passa anni dopo la marcia su Roma, l’Italia sembra un Paese ostaggio del suo passato più cupo. Le cronache raccontano e, come una cartina di tornasole, restituiscono un’immagine che fino a qualche anno fa pochi credevano possibile vedere. Eppure. Se in Europa altri Paesi che hanno conosciuto regimi dittatoriali fanno di tutto per reprimere qualsiasi forma di richiamo a quelle epoche sciagurate, in Italia pare, al contrario, che il tempo dell’indignazione possa anche ritenersi concluso. Dai piccoli comuni alle grandi città, dai municipi di paesi di poche centinaia di abitanti ai palazzi del potere nazionale si diffonde una tendenza pericolosa: cancellare il passato per riscriverlo, slavarlo e bonificarlo.

Gorizia, sabato 20 gennaio 2024. Applausi dentro e fuori il municipio. Si ripete una triste tradizione che va in scena da qualche anno. Nostalgici e neofascisti celebrano la Xa MAS del generale golpista Junio Valerio Borghese, formazione che operò a fianco dei nazisti. Tra le bandiere presenti alla cerimonia, quella della Repubblica sociale italiana, regime collaborazionista della Germania nazista, e ovviamente il vessillo della Xa MAS. A presenziare c’è la vicesindaca Chiara Gatta. All’esterno del Comune, un gruppo di militanti di CasaPound espone lo striscione «Decima marinai decima comandante!» e il simbolo della flottiglia. La Bestia gongola.

Altro caso interessante di rivisitazione e di «personalizzazione» storica è quello che vede protagonista, il 1° luglio 2023, il già citato viceministro meloniano Edmondo Cirielli. A Fenix, la festa di Gioventù Nazionale, esalta gli italiani con queste parole: «Sia nel periodo prefascismo sia durante il fascismo nei cento anni di colonie in Africa gli italiani hanno costruito e realizzato. Non siamo per natura gente che va a depredare e a rubare al prossimo». Affermazioni che cozzano, per usare un eufemismo, con le barbarie, le atrocità, le ruberie commesse dai colonizzatori italiani per volere di Mussolini. Ma con l’avvento del governo Meloni ogni fuoripista sembra concesso.

E a Brescia non si fanno scappare l’occasione. Il 3 luglio 2023 nell’ambito della mostra «Progetto per Bergamo e Brescia Capitale della Cultura» compare un manifesto che recita: «L’errore di Mussolini è stato entrare in guerra a fianco alla Germania sperando in un’Europa unita sotto il Fascismo-Nazismo, ma i banchieri hanno reagito». Come se, appunto, l’unico sbaglio di Mussolini sia stato il ticket con Hitler; un modo per sollevare il duce criminale da tutte le atrocità commesse. L’Italia della Bestia il dittatore d’Italia lo ha in simpatia, lo riabilita, lo rimpiange.

27 ottobre 2023: su social e siti si parla molto della scelta del sindaco di Villa Santa Maria, in provincia di Chieti, di ripulire e abbellire la scritta «dux» che spicca sul pennone di roccia che domina il paese. «È parte della nostra storia e a noi non dà nessun fastidio» dice Giuseppe Finamore. La scritta della discordia fa discutere da anni. Ma è sempre lì, segno di un passato che non passa. Immaginate se alle pendici di un monte in Germania ci fosse scritto «Hitler» o «Führer»: quanto durerebbe? E a che destino giudiziario andrebbe incontro chi si ostina a



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