Il silenzio by Giovanni Tizian;

autore:Giovanni Tizian; [Tizian;, Giovanni]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
ISBN: 9788858149546
editore: edigita
pubblicato: 2022-11-15T00:00:00+00:00

4.

Resistenza

Il 13 gennaio 2012 su tutti i giornali del Paese c’è la mia faccia. Fino ad allora sono stato un anonimo cronista di provincia. «Giornalista sotto scorta per le minacce dei boss», «Cronista sotto protezione per le minacce dei clan». Ma il titolo più dirompente fu quello del «Corriere della Sera», che alla notizia principale aggiungeva un dettaglio che provocò polemiche a non finire: «Pagato 4 euro ad articolo». Il giornale della concorrenza portava all’attenzione dei lettori la precarietà doppia che in quel momento vivevo. Rischiavo che qualcuno mi facesse fuori per un servizio pagato pochi euro. Ma al di là del paradosso, la situazione era seria e grave, come disse l’allora procuratore capo di Bologna, Roberto Alfonso, che chiese per me la protezione con agenti armati e auto blindata alla prefettura di Modena, dove vivevo.

Ma che diavolo avevo combinato per ripiombare nell’incubo da cui ero fuggito molti anni prima? E soprattutto, come era possibile che a Modena un cronista potesse rischiare la vita? Quest’ultimo interrogativo credo sia stato alla base dell’interesse internazionale che si mosse intorno alla mia storia da cronista sotto scorta, una categoria mai accettata fino in fondo da me stesso, troppo stretta per viverla in maniera naturale. Arrivavano giornalisti dalla Germania, dalla Spagna, dalla Francia, inviati di grandi testate internazionali, per intervistarmi e raccontare la mia storia in Europa. Ero sbalordito. Riflettevo su quanta fatica comporti narrare il fenomeno mafioso, considerato tema “moscio” e poco attraente per il lettore, e quanto invece sia più facile usare il corpo e la vita di una persona, la sua spettacolarizzazione, per portare all’attenzione del mondo la pericolosità delle mafie. È un metodo che non mi appartiene, da cui rifuggo, ma che indubbiamente funziona. La pornografia del dolore ha molti più lettori di una qualunque inchiesta giornalistica documentata sul potere dei clan. La pornografia della sofferenza individuale applicata alla lotta alla mafia produce eroi senza soluzione di continuità. Giudici eroi, giornalisti eroi, imprenditori paladini dell’antimafia... eroi che suppliscono all’indifferenza della maggioranza, all’apatia della comunità, che preferisce essere spettatrice piuttosto che protagonista del cambiamento.

Di quando la mia vita è cambiata con l’assegnazione della protezione ho già ampiamente scritto. Qui vorrei invece concentrarmi sul dopo. Sulle conseguenze impercettibili ai più. Ho sempre sofferto la presenza della scorta nella mia vita, per quanto avessi stretto un rapporto di stima e amicizia con gli agenti. Non vedevo l’ora che finisse. Soprattutto dopo la nascita di mio figlio Giuseppe. Costretto a vivere così per responsabilità non sue né mie, ma ancora una volta della stessa organizzazione criminale che mi aveva stravolto la vita da bambino. La sensazione, allora, era che i Tizian fossero costretti a una guerra senza fine, come se dovessero sopportare in eterno questa condanna. Non sarà così per fortuna. Ma i cattivi pensieri in quegli anni occupavano ogni istante dei miei giorni. Quando alla fine del 2019 mi comunicarono, dopo otto anni, la riduzione della protezione esultai. Ero felice, nonostante l’anomalia della decisione: da quel momento avrei avuto la scorta solo in

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