Il soldato dimenticato by Guy Sajer

Il soldato dimenticato by Guy Sajer

autore:Guy Sajer
La lingua: ita
Format: mobi, epub
editore: Sperling & Kupfer Editori
pubblicato: 2015-06-26T22:00:00+00:00


Capitolo 8 - La breccia di Konotop

Corriamo per un’ora prima che scenda la notte. Un’ora rappresenta circa cinquanta chilometri. Il viaggio non ci riposa e aspettiamo con impazienza l’ordine della sosta, per poterci scuotere di dosso la polvere che ci invischia. E poi, speriamo di dormire. Sappiamo che nessun accasermamento è previsto e che dovremo, al solito, stenderci a dormire come capita. Quanto sarebbe gradito un buon letto dopo tanta fatica! Dove e come non importa, ci stenderemo sulla sporca terra e affonderemo in un sonno senza sogni.

Il cielo cupo trascina cumuli neri con gli orli sfrangiati di luce. Cadono gocce e nello stesso momento scoppia il temporale. Salutiamo la pioggia, che pure ci è stata tanto spesso funesta, come una benedizione celeste. Scorre ora a rivoli sui volti anneriti che le si protendono. Diventa un diluvio e gocciola nel collo. La doccia provvidenziale sferza amici e nemici e ciascuno sorride pensando al proprio benessere. Il panno grigioverde inzuppato aderisce alle giubbe brunoviolacee dei prigionieri stipati con noi. Gli uomini, senza distinzioni, si scambiano commenti come i giocatori di due squadre avversarie che si ritrovino dopo la competizione sotto la doccia benefica. Nessuno è più sfiorato da un pensiero di odio o di vendetta. Ciascuno pensa alla vita che ha salva e alla sua attuale fatica. La pioggia si fa così scrosciante che ora cerchiamo di ripararci. Le coperte si stendono sul mucchio e coprono alla meglio le teste e le spalle dei passeggeri del veicolo.

Sotto il rudimentale riparo, russi e tedeschi ridono. Nessuno o quasi capisce le parole che corrono, ma le sigarette di Hannover sono scambiate con il tabacco machorka della pianura dei Tartari. Così si fuma e si ride di nulla. Quel «nulla» è il simbolo della più genuina, assoluta gioia umana che io abbia mai conosciuto. Quel nulla, quel tabacco scambiato che sotto le coperte affumica da far tossire, quel ridere puro e semplice senza riserbo, quell’isolotto di gioia sperduto in un oceano di tormenti fanno l’effetto di una iniezione di morfina. Dimentichiamo il preteso odio che ci divide e tutto l’essere nostro si risveglia a un sentimento che avevamo quasi dimenticato.

Non capisco nulla e rido senza freno. Una strana sensazione mi corre nelle vene. Quasi ho la pelle d’oca. È come la sensazione che si prova ascoltando una musica bellissima che fa vibrare. La pioggia scroscia a rovesci sulla lamiera del cofano e presto soverchia il frastuono del motore. Dovremo fucilare questi uomini, domani? Non è possibile! Non è più possibile!



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