Il taglio by Anthony Cartwright

Il taglio by Anthony Cartwright

autore:Anthony Cartwright [Cartwright, Anthony]
La lingua: ita
Format: epub
editore: 66THAND2ND
pubblicato: 2019-01-23T23:00:00+00:00


Dopo

Si inerpicano su per il pendio fino alla rampa d’accesso.

«Giuro su Dio che la pioggia sta già calando» dice Luke.

Lui e Cairo tengono gli estremi di un’incerata, formando un’amaca dentro cui dondolano legnetti, stracci e una latta di benzina. Alan cammina al loro fianco, le mani in tasca. Avrebbero dovuto bruciare i rifiuti, tutto quello che era inutilizzabile, nel pomeriggio, ma era troppo umido e ormai era tardi, avrebbero dovuto aspettare. Cairo non è tanto sicuro che si possano fare dei falò, se mai è stato consentito, e ha anche delle riserve sul bruciare roba per conto di Tony, distruggere delle prove, per esempio. Luke dice che prenderà lui la roba e la terrà all’asciutto nel cofano della macchina.

«Ma lui che ti ha detto di preciso?» Cairo chiede a Alan.

«Ha detto solo che la pioggia faceva sul serio e che era meglio se staccavamo subito. Ad ogni modo, il drenaggio lì non funziona. L’acqua ci arriverà alle ginocchia».

«E che, mo’ s’è messo a fare pure il meteorologo oltre a tutto il resto? Bell’ingegnere del drenaggio del cazzo».

Alan non dice niente, però passa a Cairo la busta paga. Cairo stringe la presa sull’incerata con l’altra mano. E stringe anche i soldi nel pugno. Le vene gli si gonfiano e immagina i propri pugni fasciati, con i guantoni, nei minuti che precedono l’inizio di un incontro, in attesa del primo gong.

«Ha detto che tanto forse quassù finiamo la settimana prossima». Goccioline di pioggia sono intrappolate nei baffi di Alan.

«Ha detto niente su altri lavori?».

Alan non risponde.

«E che cazzo!» esclama Cairo e nota che nella sua voce si è insinuato il panico, vorrebbe tanto riuscire a stare zitto, qualche volta, a non tradire sempre quel che pensa. Come giocatore di poker sarebbe un disastro, poco ma sicuro. Ecco un’altra strada preclusa per lui.

«Vieni su a Dudley, dopo?» chiede Alan.

«Credevo fossi stato bandito?».

Alan alza le spalle. «Vieni su, dopo, se ti va».

«Può anche darsi» dice Cairo.

Sul sentiero bagnato di pioggia ci sono lumache. Cairo bada bene a dove mette i piedi per evitarle, mentre trasportano l’incerata nella macchina di Luke. Sente un fastidio alla caviglia: può darsi ci sia qualcosa che non va nei perni che tengono insieme l’articolazione, magari si sono allentati o arrugginiti o va’ a sapere. Alla fine della giornata zoppica sempre e quando corre la fascia stretta, anche se sa che la cosa non è che gli faccia tanto bene. Vede una lumaca schiacciata sotto uno scarpone davanti a sé, passa accanto a un’altra che ancora si muove, si contorce, sta morendo, mezza schiacciata e con l’altra metà ridotta a una scia dietro di sé, il guscio frantumato. Non riesce a calpestarla per porre fine alla sua sofferenza. È sicuro che il ragazzo nuovo che li precede lo stia facendo apposta a calpestare le lumache.

«Attento alle lumache» gli grida.

«Che?».

«Ho detto stai attento alle lumache. Giragli attorno».

Il ragazzo si ferma, si volta, lo guarda, aspetta che Cairo si metta a ridere, ma lui niente.

«Ma stai scherzando?».

«No che non scherzo, cazzo. Bada a dove metti i piedi».



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