Il tradimento dei chierici by Julien Benda

Il tradimento dei chierici by Julien Benda

autore:Julien Benda
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 8806460528
editore: Einaudi
pubblicato: 1976-04-04T16:00:00+00:00


B. Esaltano l'attaccamento alle cose pratiche, stigmatizzano l'amore delle cose spirituali.

Ma i chierici con le loro dottrine hanno incoraggiato il realismo dei laici in ben altri modi, e non solo esaltando il particolare e denigrando l'universale; hanno messo in cima alla scala dei valori morali il possesso di vantaggi concreti, della forza temporale e dei mezzi per procurarseli, e hanno votato al disprezzo degli uomini il conseguimento dei beni puramente spirituali, dei valori non pratici o disinteressati.

È quello che hanno fatto in primo luogo per quanto concerne lo Stato. Abbiamo visto coloro che per venti secoli avevano predicato al mondo che lo Stato dev'essere giusto mettersi a proclamare che lo Stato dev'essere forte e non curarsi di essere giusto (ricordiamo l'atteggiamento dei più importanti uomini di cultura francesi al momento dell'affare Dreyfus). Li abbiamo visti, persuasi che gli Stati sono forti solo nella misura in cui sono autoritari, fare l'apologia dei regimi dittatoriali, del governo fondato sull'arbitrio, della ragione di Stato, delle religioni che insegnano la cieca sottomissione a un'autorità, li abbiamo visti lanciare anatemi a non finire contro le istituzioni basate sulla libertà e la discussione265; la condanna del liberalismo, soprattutto da parte della stragrande maggioranza dei letterati di oggi è una delle cose di questo tempo che più stupirà la storia, soprattutto da parte di letterati francesi. Li abbiamo visti, con gli occhi sempre puntati sullo Stato forte, esaltare lo Stato disciplinato alla prussiana, dove, ciascuno al suo posto e secondo gli ordini ricevuti dall'alto, lavora per la grandezza della nazione, senza che sia lasciato alcuno spazio alle volontà dei singoli266. Li abbiamo visti, sempre per il loro culto dello Stato forte (ma anche per altre ragioni di cui parleremo più avanti), volere che nello Stato sia preponderante l'elemento militare, che abbia diritto al privilegio e questo diritto venga accettato da parte dell'elemento civile (si vedano Y Appel au soldat e le dichiarazioni di parecchi scrittori durante l'affare Dreyfus). Uomini di pensiero che predicano che la toga deve inchinarsi alla spada: ecco qualcosa di nuovo nella loro corporazione, specialmente nella patria di Montesquieu e di Renan. Infine li abbiamo visti predicare che lo Stato deve voler essere forte e non curarsi di essere giusto anche e soprattutto nei suoi rapporti con gli altri Stati; li abbiamo visti a tal fine esaltare, nel capo della nazione, la volontà di potenza, la brama di «frontiere sicure», l'accanimento nel tenere i vicini sotto il proprio dominio, e glorificare i mezzi che sembrano loro idonei a procurarsi questi beni: l'aggressione improvvisa, l'astuzia, la malafede, lo sprezzo per i trattati. È noto come questa apologia del machiavellismo ispira tutti gli storici tedeschi da cinquant'anni a questa parte; come in Francia sia professata da uomini di cultura molto ascoltati, che invitano la nazione a venerare i suoi re perché questi sarebbero stati dei modelli di spirito puramente pratico, delle specie di contadini astuti (si veda Bainville), privi nei loro rapporti con i vicini, di qualsiasi rispetto per non si sa quale sciocca giustizia.

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