Il welfare aziendale by unknow

Il welfare aziendale by unknow

autore:unknow
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Diritto, Percorsi
ISBN: 9788815356352
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2019-09-14T22:00:00+00:00


3. L’erogazione dei piani di welfare attraverso i voucher

L’erogazione di beni, prestazioni, opere e servizi da parte del datore di lavoro può avvenire anche mediante documenti di legittimazione, in formato cartaceo o elettronico, riportanti un valore nominale[19]; è dunque possibile attribuire ai lavoratori voucher in regime di esenzione da imposte, per tutte le prestazioni previste dall’art. 51, co. 2, lett. f), f-bis) e f-ter) del Tuir.

Invero la questione, prima dell’intervento della legge n. 208/2015, era posta al centro di un dibattito interpretativo; con la Risoluzione n. 126/E del 2006 l’Agenzia delle entrate aveva chiarito che il valore di un «ticket trasporto» attribuito ai lavoratori potesse rientrare nella generale esenzione di euro 258,23 fissata dall’art. 51, co. 3, ultimo periodo del Tuir. La medesima conclusione era stata raggiunta con la Circ. n. 59/E del 2008 che riconosceva astrattamente ricomprese nella soglia sopra indicata anche le erogazioni liberali, concesse in occasione di festività e ricorrenze, sotto forma di beni o servizi o di buoni rappresentativi degli stessi. Di avviso contrario però la successiva Circ. n. 26/E del 2010, con la quale si era chiarito che l’evidenziazione del valore nominale portasse a ritenere che i ticket restaurant non costituissero erogazioni in natura. L’importo del loro valore nominale eccedente il limite di 5,29 euro non poteva essere pertanto considerato assorbibile dalla franchigia di esenzione prevista dal co. 3 dell’art. 51 e, quindi, concorreva alla formazione del reddito da lavoro dipendente.

La modifica normativa ha così semplificato la gestione dei benefit da parte dei datori di lavoro (si pensi ad esempio al caso dei buoni benzina, ma più in generale a tutti i compensi in natura individuati ai co. 2 e 3 dell’art. 51 del Tuir). Il d.m. 25 marzo 2016[20], dal canto suo, ha specificato in modo più puntuale i criteri di applicazione del voucher. Nello specifico, l’art. 6 ha chiarito che tali documenti: non possono essere utilizzati da persona diversa dal titolare; non possono essere monetizzati o ceduti a terzi; devono dare diritto a un solo bene, prestazione, opera o servizio per l’intero valore nominale, senza integrazione a carico del titolare.

Il co. 2 dello stesso articolo, tuttavia, ha disciplinato una eccezione, prevedendo che i beni e i servizi di cui all’art. 51, co. 3, ultimo periodo del Tuir possano essere cumulativamente indicati in un unico documento di legittimazione, purché il valore complessivo degli stessi non ecceda il limite di importo di cui alla medesima disposizione; parliamo dei cosiddetti fringe benefits totalmente esentasse sotto la soglia di 258,23 euro. Qualora il valore dei benefit, complessivamente erogati nel periodo di imposta, sia sotto forma di voucher che nelle modalità ordinarie, superi il citato limite di 258,23 euro, lo stesso concorre interamente a formare il reddito.

Sul punto è stato poi chiarito[21] che i voucher, anche se connotati da valore nominale, non configurano danaro e devono consistere solo nella prestazione, non potendo essere rappresentativi di somme di denaro.

Inoltre, il fatto che il documento di legittimazione dia diritto a un solo bene, prestazione, opera o servizio per l’intero valore



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.