Indice, storia dell' by Dennis Duncan

Indice, storia dell' by Dennis Duncan

autore:Dennis Duncan
La lingua: ita
Format: epub
editore: UTET


Ecco che il nostro Amico ride di una Signora di Qualità sublime, e allo stesso tempo mette in ridicolo l’Autore; e anche se lo Scrittore avvelenato non mostra nessun riguardo nei confronti di sua Maestà, si potrebbe pensare, da mestierante, che almeno lo dimostri a chi lo paga: il suo Padrone […] non si è dimostrato affatto ridicolo, visto che uno Scaldaletto misura solitamente non più di otto pollici, e un Neonato ne misura almeno il doppio.36

C’è qui una miscela esplosiva di accuse professionali e personali. Oldmixon non è stato fedele al testo che sta indicizzando, ha mancato di rispetto ai reali e si è preso delle libertà che il suo status di «mestierante» non gli concedeva. Dopo tutta questa indignazione, c’è qualcosa di involontariamente ridicolo nella precisione di questi particolari – la misura dello scaldaletto e quella del neonato medio – un anticlimax probabilmente dovuto al cambio di tono, dalla furia accecante a una risentita pedanteria. Se in precedenza abbiamo avuto modo di capire fin dove poteva spingersi Echard con le sue cortesi ma pressanti richieste sulle fattezze della sua immagine ritratta, qui vediamo che i suoi sostenitori potevano perdere le staffe per un indice.

Giunto quasi al termine della sua vita, Oldmixon scrisse il devastante, deprimente Memoirs of the Press, un racconto delle sue lotte nel mondo dell’editoria e delle battaglie come soldato di fatica nelle dispute politiche del tempo. Ripensando all’affaire-­Echard, continua a non pentirsi di niente. Il libro di storia, osserva, era intollerabilmente di parte, pieno di «Accuse false e sfrontate» – talmente tante che «non poteva che infiammare quell’Ardore che sento nel Petto, e che sento sempre per i Whig, per la Libertà e per la Religione Riformata».37 C’è qualcosa di appagante nella figura di Oldmixon – l’indicizzatore sfruttato a cui mancavano lo stile e il gusto per l’ostentazione di uno come William King, e che invece lavorava nell’ombra come una delle spie reiette di un romanzo di Le Carrè, inserendo un punto di vista radicale nei libri dei suoi nemici politici. È senz’altro a Oldmixon che sta pensando Macaulay, autore di un’altra storia d’Inghilterra, quando si mette a sbraitare: «Nessun dannatissimo Tory deve scrivere l’indice della mia Storia!». Ed è sempre l’ombra di Oldmixon che si stende sulla lettera di Macmillan alla Society of Indexers. Il richiamo al suo celebre indice ci arriva tramite uno storico Whig e un primo ministro Tory, ma queste affiliazioni politiche sono ormai prive di significato: l’indice usato come arma – un’invenzione del Sommo Tory, Sommo Ecclesiastico di Christ Church – è diventato un bene comune, e chiunque, da ogni parte, ha il diritto di usarlo.

Siamo all’inizio del XVIII secolo, e l’indice è diventato sia un oggetto di sdegno che uno strumento per esprimere sdegno. È una situazione paradossale, ma la tensione si scioglierà, alla fine, a vantaggio dell’indice. Tornando al distico sprezzante di Pope – «Grazie all’indice lo scolaro un libro più non tocca / Ma attenzione! Al leone della scienza sta guardando in bocca» – il significato ci appare inequivocabile.



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