Insciallah by Fallaci Oriana

Insciallah by Fallaci Oriana

autore:Fallaci Oriana [Oriana, Fallaci]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788817032582
Barnesnoble:
editore: Licosa Spa
pubblicato: 2009-10-19T22:00:00+00:00


Dove andate?« chiesero altrettanto sorpresi i carabinieri della garitta all'ingresso.

All'ospedale« ripeté Martino.

L'ospedale era un'officina del Logistico, il dottore un meccanico che incominciava il turno alle 6. Non sarebbe stato semplice convincerlo ad effettuare subito l'intervento di chirurgia plastica sul gran pettorale e sulla zona intercostale di Lady Godiva, osservò Martino, ma con un po' di fortuna ce l'avrebbero fatta prima delle 7. Quindi tese gli orecchi alla preghiera che 197

calava dal minareto della moschea di rue de l' Aérodrome e penso: menomale che a quest'ora Charlie dorme.

Invece non dormiva. Rifletteva sull'alterco avvenuto alla 22, e ne traeva un giudizio identico a quello di Aquila 1: ovvio che la manovra cui il tenente aveva alluso consisteva nell'abbandono della Torre o nel preludio dell'abbandono! Certe operazioni non si preparano forse al buio, mentre la città riposa?

Eppure, rientrando da Chatila, il Condor aveva sostenuto il contrario. «No, Charlie, escludo che si accingessero ad evacuare la Torre. Non è possibile che se ne vadano senza avvertirmi.

Vedrà che mi avvertiranno.« Inutile opporre dubbi o replicare: Generale, se non mi crede gli telefoni, ai francesi Gli chieda chiaro e tondo quando-ve-ne-andate.« «Io non telefono a nessuno! Io non chiedo nulla a nessuno! Io non mi umilio con domande simili!« Salvo chiamare Nibbio, un attimo dopo, e: Nibbio, mi raccomando. S'accerti che i 2 della 25

Alfa non perdano d'occhio la bandiera.« Mah! Si comportava come le mogli che sanno d'esser cornute ma per orgoglio fingono di non saperlo. Comunque e visto che non poteva garantire la neutralità della Torre, che fino a Capodanno i 90 uomini per presidiarla al posto dei francesi non ce li aveva, il problema non era più conoscere il giorno o il momento in cui i francesi l'avrebbero evacuata: era prevenire o almeno ritardare l'incendio, impedire che gli Amal di Gobeyre reagissero con gesti scriteriati all'eventuale arrivo dei governativi. E per questo bisognava catechizzare Bilal. Catechizzarlo, si: proprio ieri i soliti informatori gli avevano detto cose talmente preoccupanti sul nano cresciuto troppo per via d'un mezzo libro trovato nella spazzatura!

Capitano,«gli avevano detto Bilal dà i numeri. Non fa che predicare, spiegare alla gente perché il mondo gira a diritto e a rovescio, perché alcuni hanno tante giacche e alcuni una sola con le toppe. Inoltre sostiene che Sabra è casa sua, Chatila è casa sua, tutta la zona Ovest è casa sua, che quando ti rubano la casa te la devi riprendere. E s' è inventato un inno di guerra Un inno che dice: "Coi miei denti difenderò la mia casa, coi miei denti: Coi miei denti difenderò il mio quartiere, coi miei denti. Coi miei denti vi strapperò gli occhi e la lingua se vi avvicinerete, coi miei denti." Peggio, capitano: la gente lo ascolta, lo segue.« Guardò l'orologio. Le 6. E alle 7 Bilal lasciava Gobeyre per recarsi nella Città Vecchia a scopare le strade. Bisognava far presto. Si alzò, chiamò la Sala operativa.

Sventola o no la bandiera francese?

Gli rispose una voce lieta.

Sventola, sventola! Ce l'ha confermato Nibbio!

Tirò un respiro di sollievo, chiamò Angelo.



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