Io, Asimov by Isaac Asimov

Io, Asimov by Isaac Asimov

autore:Isaac Asimov
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Armenia editore
pubblicato: 2012-11-28T23:00:00+00:00


4

L'Arsenale era un vastissimo spazio che si estendeva per acri e acri su di un terreno che non era molto lontano dalla palude all'estremità meridionale di Filadelfia, dove lo Schykill si getta nel Delaware.

Vi erano numerosi fabbricati in alcuni dei quali veniva condotta ogni sorta di lavoro di costruzione o di ingegneria. Tuttavia, con la mia solita concentrazione sui compiti che avevo immediatamente davanti, e con la mia solita mancanza di curiosità per il resto del mondo, non ebbi mai il desiderio di andare in esplorazione. Passai praticamente tutto il mio tempo nell'edificio che ospitava il laboratorio di chimica, e per lo più rimasi nel laboratorio.

Naturalmente vi era un numeroso personale navale, tutti in brillante uniforme con guarnizioni d'oro, ma non vidi mai un comune marinaio. Gli ufficiali mi mettevano a disagio con la loro aria di autorità e per il fatto che mi ricordavano quel mondo delle forze armate che speravo di poter evitare.

Nel laboratorio, comunque, eravamo quasi interamente civili. Quanto al lavoro eseguito nel laboratorio stesso, il suo scopo, a quanto mi dissero, era di mantenere la qualità e il rendimento di centinaia di materiali diversi usati dalle forze navali, e dal mio lavoro dipendeva la salvezza di uomini e l'esito di battaglie. Io cercai di credervi così da poter giustificare il fatto di avere interrotto la ricerca e di non essere arruolato.

Un fattore che rese piacevoli i primi tempi nell'Arsenale fu che Heinlein vi lavorava; lo vedevo ogni giorno. Sprague de Camp ci raggiunse il 26 maggio. Anche lui lavorava lì. Quel che è più, John D. Clark, quello delle battaglie navali, era a Filadelfia, impegnato a lavorare sugli esplosivi e pensionante di una famiglia a poca distanza dalla mia stanza d'affitto.

In quei primi giorni a Filadelfia, visitai spesso John Clark. Aveva una stanza piena di libri e ricordo di averne avuto in prestito uno intitolato Under the Hog (Sotto la macina), un romanzo storico che trattava Riccardo III con simpatia.

Il 20 maggio ricevetti il mio primo assegno di stipendio. Era per i due giorni di lavoro prima della quindicina (eravamo pagati due volte al mese, il cinque e il venti) così era solo di 10,72 dollari, ma me ne servii per pagare un poliziesco tascabile e un regalo per il compleanno di Gertrude.

Avvennero tuttavia alcune screpolature nel bel quadro dell'Arsenale. Un giovane, nel quale riconobbi con sorpresa uno degli amici di Marcia, apparve nel laboratorio per fare qualche cosa alle condutture elettriche. lo lo trattai con una certa condiscendenza perché ero un chimico e lui un semplice elettricista, ma dando un'occhiata alla sua tessera (che doveva essere firmata da qualcuno del laboratorio per giustificare il tempo da lui impiegato) vidi che guadagnava 5 dollari alla settimana più di me. Ci rimasi molto male, ma ebbi un'importante lezione di umiltà, che sarebbe stato molto bello se non avessi dovuto ripeterla ogni tanto.

Scoprii anche che i giovani che lavoravano all'Arsenale avevano, circa l’arruolamento, la stessa incertezza degli studenti della Columbia. Per tutto il periodo di permanenza all'Arsenale dovetti



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