Isolation rock by Fabrizio Barabesi;

Isolation rock by Fabrizio Barabesi;

autore:Fabrizio Barabesi; [Barabesi;, Fabrizio]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788892770119
editore: edigita
pubblicato: 2020-10-29T23:00:00+00:00


EPIDEMIA, HOLLYWOOD E LETTERATURA

Contagion – Cliff Martinez

Apocalypse Dreams – Tame Impala

Language Is a Virus – Laurie Anderson

Touch Me, I’m Sick – Mudhoney

The Day the World Went Away – Nine Inch Nails

Party Rock Anthem – LMFAO feat. Lauren Bennet, GoonRock

Ammetto, l’ho guardato. Mi chiedo però come sia possibile trasmettere in tv un film come Contagion durante l’epidemia del secolo. È come sedersi comodamente sul sedile di un aereo, decollare e poi dopo aver ordinato alla hostess un cocktail con relative noccioline, accorgersi che sullo schermo di bordo stanno trasmettendo Airport 80. Insomma, capisco il voler essere sempre a contatto con la realtà e il dover analizzare la situazione sotto ogni punto di vista ma forse più che di spirito di osservazione parlerei, in simili casi, di puro e semplice masochismo. Tant’è, il film l’ho visto e devo dire che mi ha impressionato. Già in passato mi era capitato di imbattermi in pellicole dai toni apocalittici e li avevo sbirciati distrattamente, con un occhio solo, considerandoli dei semplici e divertenti polpettoni hollywoodiani; in questo caso è stato però differente e vi spiego perché. Iniziamo dalla trama: volete sapere di cosa parla? Sicuramente lo immaginerete ma vi riporto la presentazione della pellicola fatta dal sito specializzato Comingsoon. “Tornata in America dopo un soggiorno a Hong Kong, Beth Emhoff accusa un malore e poco dopo muore a causa di un virus contratto all’estero che si è originato dalla commistione di un’infezione suina e di un pipistrello. Ben presto l’epidemia si diffonde e un’equipe di medici cerca un vaccino in grado di sconfiggere il virus denominato MEV-1”. Capito? Certo, uno potrebbe anche farsi una sana risata, ma osservare sullo schermo le immagini di città deserte, stazioni della metropolitana vuote e colonne di camion militari in movimento verso una meta che non conosciamo ma che possiamo supporre, visto anche quanto tristemente successo a Bergamo quando per la prima volta durante l’epidemia si sono visti i mezzi dell’esercito sulle strade, allora una sensazione di tensione l’ha lasciata. Un misto di paura e impotenza che si è ingigantita ascoltando la musica creata da Cliff Martinez per la colonna sonora del film omonimo come il brano d’apertura Contagion. Personalmente mi sono affidato alle note e alle parole di Kevin Parker, cantante degli australiani Tame Impala che in Apocalypse Dreams ha tratteggiato alcuni passaggi apocalittici degni però più che di un blockbuster a stelle e strisce di un documentario iperrealista. “Tutto sta cambiando / E non c’è niente che io possa fare / Il mio mondo sta voltando pagina / Mentre io sono seduto qui”. E poi la pennellata, il tocco di genio: “Non importa quanto tempo aspetti / E quanto crescano i tuoi capelli [personalmente mentre scrivo questo capitolo mi guardo allo specchio e i miei capelli solitamente rasati quasi a zero appaiono degni del miglior ciuffo di Elvis] / Sembra la stessa cosa a chiunque / Tutto sta cambiando”.



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