La Costa d'Avorio by Emilio Salgari

La Costa d'Avorio by Emilio Salgari

autore:Emilio Salgari
La lingua: ita
Format: mobi, azw3, epub
Tags: Letteratura italiana
pubblicato: 2016-05-16T00:00:00+00:00


SULLE TERRE DEGLI ASCIANTI

Mentre il negro, aiutato dai due dahomeni che si erano affrettati ad attraversare il fiume coi cavalli, scavava una buca profonda che doveva servire di forno e facevano raccolta di rami secchi per riscaldarla per bene, Alfredo, armatosi d'una scure, tagliava a gran colpi i piedi anteriori del colosso e faceva a pezzi la proboscide.

Il portoghese dal canto suo girava, e rigirava attorno a quella montagna di carne che sarebbe bastata a nutrire una tribù affamata, ammirando quella testa enorme, quel corpo mostruoso e soprattutto quelle magnifiche zanne che potevano rendere almeno tremila lire sui mercati della Costa e ben di più in Europa.

– È una vera pazzia uccidere questi colossi – diceva. – Ecco qui parecchie tonnellate di carne perduta e che saremo costretti a regalare alle fiere della foresta.

– Vorresti portarti via questa colossale carcassa, Antao? – rispondeva Alfredo, che si accaniva contro le due zampe. – Ci vorrebbe un treno ferroviario e poi non credere che tutta questa carne sia succolenta. I negri la mangiano, ma è coriacea quanto la carne d'un mulo vecchio. Accontentati quindi di assaggiare i pezzi scelti.

– Dimmi, Alfredo, si uccidono molti elefanti in Africa? Mi pare che simili mostri debbano fare paura a tutti.

– Che facciano paura, quando sono irritati, è vero, ma l'avidità rende coraggiosi anche i negri. L'avorio è un articolo troppo ricercato sulle coste africane, per lasciare in pace questi colossi. Ti dirò che si è calcolato che in Africa se ne uccidano annualmente dai sessanta ai settantamila.

– Settantamila, hai detto!... – esclamò il portoghese.

– Sì, Antao, e per ottenere sette od ottocentomila chilogrammi d'avorio.

– E solamente per i suoi denti?...

– Solamente, poiché i cacciatori di elefanti non si curano della carne. Tutt'al più fanno come noi, cioè si accontentano di cucinarsi qualche piede o qualche pezzo di proboscide per la colazione o pel pranzo.

– Ma continuando queste stragi finiranno col fare scomparire la razza.

– Certo, Antao. In certe regioni, specialmente del sud gli elefanti sono già diventati rari e se non si pone un freno a quei cacciatori, fra venti o trent'anni non se ne troverà più uno in tutta l'Africa.

«Devi poi notare che l'elefante africano si riproduce molto lentamente. Prima di vent'anni non è atto alla riproduzione e alla femmina occorrono tre anni prima che dia alla luce il figlio e questo è sempre uno solo.

«In India si segano i denti agli elefanti senza fare agli animali alcun male, onde non compromettere gravemente la conservazione della specie, ma qui invece si uccidono, abbandonando le spoglie alle jene ed agli sciacalli.»

– Eppure quali preziosi servigi potrebbero rendere anche questi colossi del continente nero!

– Questi animali, che sono i più filosofici, i più intelligenti e i più tenacemente laboriosi, addomesticati come quelli indiani, sarebbero d'una utilità immensa per la loro forza prodigiosa. Non ci sarebbe più bisogno di organizzare quelle numerose e costose carovane d'uomini per portare i prodotti delle regioni interne alle coste.

– Pure anticamente i cartaginesi si servivano degli elefanti africani nelle guerre.

– È



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