La cugina by Ercole (catania 1904 - Roma 1976) Patti

La cugina by Ercole (catania 1904 - Roma 1976) Patti

autore:Ercole (catania, 1904 - Roma, 1976) Patti [Patti, Ercole]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B005SPVF56
editore: Bompiani
pubblicato: 1965-10-15T00:00:00+00:00


CAPITOLO QUINTO

Trascorso qualche giorno tranquillo il desiderio del cugino riprendeva Agata. I particolari dei convegni precedenti le tornavano in mente nitidissimi ad accenderle i sensi. Da quel momento cominciavano le manovre e i piani per incontrarsi col cugino che frattanto si era acceso anche lui un po' per conto suo e un po' contagiato dal desiderio di lei.

Enzo andava a pranzo da Agata, se non era possibile parlarsi a solo si scambiavano di nascosto bigliettini. A mano a mano che il desiderio montava i programmi per vedersi diventavano sempre più audaci fino a quando i due non si incontravano o a casa di lui se non c'era nessuno o a casa di lei quando Nini andava in campagna, e un paio di volte nel sotterraneo di villa Scuderi uscendone coi vestiti impiastricciati di ragnatele. Ma era il luogo più pericoloso, poteva sempre entrare qualche cameriera. Sarebbe stato anche pericolosissimo vedersi fuori in qualche albergo o in un appartamentino; lei poteva sempre essere vista da qualcuno e in questo caso una lettera anonima al marito sarebbe stata una cosa sicura.

Talvolta accecati dal desiderio diventato più forte, finivano per rischiare con una certa incoscienza come quando si erano cacciati dentro una carrozza nella rimessa, col pericolo che entrasse qualche sguattera o li vedessero uscire da li in quelle ore del pomeriggio.

Un giorno Agata con un bigliettino lanciato nel giardino gli aveva dato appuntamento a casa sua. Erano più di due mesi che non si incontravano, i loro nervi erano tesi fino allo spasimo dalla voglia di fare all'amore. Nini doveva partire per la campagna subito dopo colazione. Lui sarebbe dovuto andare da lei dopo circa un'ora che avrebbe visto partire il marito.

Enzo spiava da dietro una persiana il cortile della villa. Ma Nini aveva rinunziato a partire. Enzo lo vide infatti di li a poco, con un paio di stivali gialli e un frustino in mano che girava per il cortile dando ordini al cocchiere. Aveva fatto tirare fuori i suoi quattro cavalli e li andava esaminando mentre il cocchiere li portava in giro e il garzone li strigliava. Era chiaro che aveva deciso di trascorrere il pomeriggio in casa e ne approfittava per occuparsi delle stalle e dei cavalli.

La voglia di vedere Agata era cosi forte che Enzo decise di andare lo stesso da lei, si sarebbe contentato di poterla stringere un attimo fra le braccia tra una porta e l'altra un momento che il marito era di là. Scese in giardino si avvicinò alla cancellata, fece finta di accorgersi allora di Nini e lo salutò con la mano.

"Che fai?" gli chiese Nini.

"Non ho voglia di andare a dormire e passeggio."

"Vieni qui. Vieni a vedere i cavalli."

Era un chiaro e disteso pomeriggio di ottobre. Il cortile della villa Scuderi era illuminato a metà da un sole ancora caldo, si sentivano i gridetti dei passeri nell'albero del pepe. Nella zona in ombra, affacciata ad una finestra della biblioteca, c'era Agata coi gomiti puntati sull'alto davanzale e il volto appoggiato sulle palme delle mani.



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