La dieta intelligente by David Perlmutter

La dieta intelligente by David Perlmutter

autore:David Perlmutter
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: Cooking, Health & Healing, General
ISBN: 9788852060786
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2015-02-09T23:00:00+00:00


Il «gene dell’Alzheimer»

Dopo la decodifica dell’intero genoma umano, più di un decennio or sono, siamo riusciti ad accumulare una grande quantità di informazioni su quali geni siano responsabili di determinati esiti, positivi o negativi. Se seguivate con attenzione la cronaca nella prima metà degli anni Novanta, avrete saputo che gli scienziati avevano scoperto un «gene dell’Alzheimer», un’associazione tra un particolare gene e il rischio di contrarre il morbo di Alzheimer. E vi sarete chiesti: «Ce l’ho anch’io?».

Partiamo innanzitutto da una rapida lezione di biochimica per gentile concessione del National Institute on Aging, l’istituto nazionale americano che si occupa di studi sull’invecchiamento. Non sempre le mutazioni genetiche, o i cambiamenti permanenti in uno o più geni specifici, provocano malattie. In alcuni casi, tuttavia, avviene proprio questo; se ereditate una mutazione patogena, avrete la probabilità di sviluppare la malattia. L’anemia falciforme, il morbo di Huntington e la fibrosi cistica sono esempi di malattie genetiche ereditarie. Talvolta, ma non sempre, può presentarsi una «variante» genetica per cui le mutazioni in un gene possono portare alla malattia. Più spesso, la variante si limita ad aumentare o ridurre il rischio di sviluppare un certo disturbo o patologia. Se si sa che una variante aumenta le probabilità di incorrere in una malattia, ma non necessariamente la scatena, si parla di fattore di rischio genetico.39

Per essere chiari, gli scienziati non hanno identificato uno specifico gene che provochi il morbo di Alzheimer. Tuttavia, un fattore di rischio genetico che sembra aumentare il pericolo di sviluppare la malattia è associato al gene dell’apolipoproteina E (ApoE) sul cromosoma 19. Questo fattore codifica le istruzioni per produrre una proteina che contribuisce a trasportare il colesterolo e altri tipi di grasso nel sangue. Ne esistono molte forme diverse, o alleli. Le tre principali sono ApoE ε2, ApoE ε3, e ApoE ε4.

L’allele ApoE ε2 è piuttosto raro, ma ereditarlo aumenta le possibilità di sviluppare il morbo di Alzheimer. L’allele ApoE ε3 è il più comune, ma si ritiene che non aumenti né diminuisca il rischio. L’allele ApoE ε4, infine, è di solito il più citato dai mass media e il più temuto. È presente nel 25-30% circa della popolazione, e quasi il 40% di tutti i malati di Alzheimer ne è portatore. Vi starete chiedendo se siete portatori di questo fattore di rischio e cosa possa significare per voi e per il vostro futuro.

Purtroppo, non sappiamo come questo allele aumenti il rischio di ammalarsi di Alzheimer: il meccanismo non è ancora stato compreso in maniera adeguata. Le persone nate con l’allele ApoE ε4 hanno maggiori probabilità di sviluppare la malattia in età meno avanzata rispetto agli altri, ma è importante ricordare che ereditare un allele ApoE ε4 non significa avere un destino segnato, e che sarete senz’altro colpiti dall’Alzheimer. Alcune persone hanno un DNA che contiene l’allele ApoE ε4 e non soffriranno mai di declino cognitivo. E molte sviluppano l’Alzheimer in assenza di questi fattori di rischio genetico.

Un semplice test di screening del DNA può appurare se possedete questo gene, ma, anche se così fosse, c’è qualcosa che potete fare.



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