La fine degli spiriti by Unknown

La fine degli spiriti by Unknown

autore:Unknown
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2023-03-20T00:00:00+00:00


LA NATURA E IL SÉ

1. I pericoli per lo Spirito

In questo capitolo insisto sui pericoli a cui va incontro lo Spirito dell’uomo in relazione e pericoli che coinvolgono la Natura. Come ho chiarito nell’introduzione, l’uso di questo termine coincide qui con quello di Anima, quella parte che – secondo un’idea attribuibile a Socrate – è ciò di cui ha senso “‘prendersi cura’, ossia come la parte più importante e più nobile dell’essere umano”1. La cura avviene soprattutto – anche se non esclusivamente – grazie alla dedizione alle pratiche con cui si ottiene la conoscenza; non esclusivamente – grazie alla ricerca della conoscenza; una conoscenza che seguendo una certa interpretazione platonica riguarda l’esterno (il mondo), ma anche l’interno (l’anima) poiché per Platone “la virtù è conoscenza in quanto conoscenza di quel bene che rende davvero l’anima felice (e che per questo implica, come detto, anche la conoscenza dell’anima stessa)”2.

Nella prospettiva che sto adottando, gli spiriti della Natura sono allora gli elementi che uomini e donne proiettano nel mondo naturale. E al contempo sono elementi immaginifici (i miti, le rappresentazioni zoomorfe, i moti degli astri) a partire dai quali il soggetto trae immagini che lo guidano nelle trasformazioni della propria dimensione interiore.

In tal senso, la spiritualità della Natura si trova in relazione con la ricerca attraverso cui il soggetto tenta una scoperta di se stesso e del mondo. La fine degli spiriti, al contrario, coincide con la perdita della vita immaginifica.

Nelle pagine precedenti si è visto quanto la speranza di recuperare un contatto armonico e spirituale con la Natura tramite un ritorno al “vivere naturale” sia una soluzione illusoria che non permette di uscire dalla prospettiva disastrosa che abbiamo innanzi. Da qui emerge la necessità di trovare una via diversa.

Il primo passo verso questa via richiede uno sguardo critico, forte di una comprensione quanto più possibile oggettiva del mondo biologico. La Natura, la realtà biologica, la materia vivente a cui facciamo riferimento non sono degli assoluti ma piuttosto delle rappresentazioni che ognuno di noi costruisce in modo più o meno vicino alla realtà. Sovente le persone immaginano gli oggetti naturali in maniera piuttosto arbitraria. Il primo passo verso una relazione spirituale con la Natura passa da una sua conoscenza attenta. È quanto le culture aborigene e antiche facevano grazie soprattutto al loro empirismo vestito di ritualità e magia e che le società occidentali e contemporanee affidano – almeno in parte – alle prassi scientifiche.

Nei due capitoli precedenti si è cercato dunque di sfatare alcuni fraintendimenti tentando un abbozzo di rappresentazione per quanto possibile oggettiva di certi elementi della compagine naturale di cui ci si sta occupando: catastrofi, tutela delle risorse, bontà, ecc. Nei capitoli a venire ci si muoverà invece lungo la pars construens di questo discorso. Si insisterà sull’idea ormai più volte annunciata: il guasto nei confronti dell’ambiente non è solo un danno a discapito della realtà organica, materiale, esterna, ma anche – e in modo tragico – un danno a discapito dell’interiorità, dell’Anima, del nostro sentire spirituale. Quest’ultimo dato può sembrare secondario.



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