La generazione degli anni perduti by Aldo Grandi

La generazione degli anni perduti by Aldo Grandi

autore:Aldo Grandi
La lingua: ita
Format: epub
editore: Chiarelettere
pubblicato: 2023-03-27T14:35:53+00:00


Ripensandoci oggi, Zagato vede nel congresso di Roma «molte sciocchezze estetizzanti e una sorta di resa dei conti, con personaggi nazionali di un certo peso come Magnaghi che se la passò piuttosto male e venne liquidato. Io feci un intervento molto violento: dicevo sì al discorso della militarizzazione, ma con una grossa attenzione al livello di massa e allo sviluppo di forme di autorganizzazione politica, di sviluppo reale di potere. Militarizzazione era un concetto politico nel senso sì di una stretta organizzativa, ma con qualcosa in più, una scelta di vita intesa come sbocco rivoluzionario e totalizzante».2 Una scelta di vita che – di fatto – allontanava dal paziente lavoro ai cancelli delle fabbriche, condotto per due anni con scarso frutto.

L’intervento di Pancho Pardi è rimasto, nonostante i tanti anni passati, nella memoria di molti dei partecipanti a quel convegno. Pardi rivestì anche, sia pure per pochi mesi, la carica di segretario della sede fiorentina di Potere operaio salvo, poi, essere silurato dagli ultra-piperniani insurrezionalisti, cioè Giovanni Contini Bonacossi, Pietro Laureano e Toni Verità che lo ritenevano assolutamente incapace di gestire l’organizzazione del gruppo. Pancho non ha difficoltà ad ammetterlo: «Fui messo in minoranza durante un’assemblea perché gli altri apparvero più capaci di dirigere il gruppo verso un indirizzo di tipo piperniano. Non mi resi conto che montava contro di me la fronda. In assemblea non avevo più la maggioranza. L’oggetto del contendere era proprio la gestione del gruppo e loro avevano scelte più brillanti. Quasi nessuno votò per me».3

A Roma Pancho Pardi andò giù duro, raccogliendo, da un lato, gli applausi delle militanti romane e dall’altro un benevolo rimprovero da Piperno. Rimasero tutti un po’ allibiti, e sarebbe stato difficile diversamente, quando, dalla bocca di Pancho, uscirono prima le parole organizzazione armata e, subito dopo, quelle della clandestinità, della illegalità e della guerriglia. Al sodo, non si trattava di armarsi per realizzare l’appropriazione, ma di armarsi e poi decidere che cosa fare:

Noi pensiamo che la caratterizzazione della figura generale dell’organizzazione oggi, compagni, sia l’organizzazione armata.4



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