La Manutenzione dello sguardo by Francesca Martano

La Manutenzione dello sguardo by Francesca Martano

autore:Francesca Martano [Martano, Francesca]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: short stories, racconti, vita interiore, storie dell'assurdo, storie d'amore, Psicologia, esistenzialismo
ISBN: 9788869349102
editore: Bibliotheka Edizioni
pubblicato: 2024-06-19T22:00:00+00:00


Dieci giorni dopo

Giulia non era affatto fiera di ciò che stava per fare, ma Marta era stata molto convincente.

«Fidati di me, funzionerà!», le aveva detto. Giulia inspirò e si preparò ad andare in scena.

«Fabio, rispondi, magari è importante!», esclama mia madre porgendo il cellulare a un esemplare di me ancora addormentato, seduto in cucina davanti a un caffè nero.

“Chi vuole parlare con me a quest’ora? O chi vuole parlare con me in generale?” mi domando.

«Pronto, Fabio!» strilla Giulia. «Ma perché ci hai messo tanto a rispondere!?»

«C… Ciao Giulia…»

«Sì, sì ciao! Ascolta, mi devi aiutare! Abbiamo un problema.»

«Problema?» chiedo immaginando che sia successa chissà quale catastrofe che l’ha indotta a chiamare proprio me.

«Sì, Marta! Ha appena distrutto il copione dello spettacolo di Natale!»

Così mi spiega alla bell’e meglio che Marta, insoddisfatta del copione e alla ricerca di un po’ di ispirazione, ha smesso di prendere le medicine scatenando l’inevitabile “effetto pendolo”, un’escalation di euforia e creatività, seguita poi dal crollo e dallo sprofondamento nella depressione più nera.

«Fabio? Ci sei? Ha distrutto il copione, hai capito?»

«Sì. Ho capito» rispondo «ma io che centro?»

«Come che centri? Tu ci devi assolutamente aiutare! Tra un mese c’è il saggio di Natale e siamo senza copione e senza regista! Abbiamo provato a riscriverlo partendo dalle battute che ricordavano i ragazzi, ma è un vero schifo! Marta mi ha detto che tu scrivi molto bene, l’hai aiutata con le revisioni. Lei non può tornare, il medico ha ordinato riposo assoluto…»

Intuisco la piega che sta per prendere la nostra conversazione, ma resto in silenzio.

«Fabio, è importante… per i ragazzi… per favore…» continua Giulia all’altro capo del telefono.

Chiudo gli occhi e mi pizzico l’attaccatura del naso tra indice e pollice, frustrato.

«Giulia, non è che non voglia. È che… non scrivo più da un sacco di tempo…» provo a dire, ma lei non capisce. E come potrebbe? Lei non sa nulla dell’ansia, della terapia e dei farmaci che bloccano le parole. Lei non è Marta.

«Appunto! Quale occasione migliore per rincominciare!» mi risponde.

«Ma non saprei proprio da dove iniziare!», ribatto disperato.

«Fabio, Fabio… scrivi quello che ti pare! Basta che sia pronto per venerdì. Sei un amico, davvero, grazie!», esclama e riattacca.

Più tardi, seduto alla scrivania, aspetto l’arrivo dell’attacco di panico. È inevitabile: con un copione da scrivere, uno spettacolo da salvare e i ragazzi da non deludere.

“Non posso farlo, troveranno una soluzione” penso, ma poi il senso di colpa mi invade. “Anche volendo, come fare? Sono mesi che non riesco a scrivere nulla, se non degli stupidi post –it con qualche frase!” Sospiro, mi prendo la faccia tra le mani e mi stropiccio gli occhi quando, all’improvviso...

“Marta oscillava come un pendolo senza mai fermarsi”

“L’uragano Giulia si abbatté sul gruppo di ragazzi, scuotendoli dalla testa ai piedi”

«Le scritte sui post –it!» esclamo. Erano pensieri, impressioni, osservazioni che mi erano balenate in testa da quando avevo iniziato il volontariato in teatro. Per non perderli li avevo scritti su dei post –it colorati e li avevo appesi alla parete pensando che, magari, mi avrebbero ispirato.



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