La notte delle stelle cadenti by Ben Pastor

La notte delle stelle cadenti by Ben Pastor

autore:Ben Pastor
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788838938344
editore: Sellerio editore
pubblicato: 2018-10-03T16:00:00+00:00


Ore 15.45

In un vialetto del parco, lontano dagli ospiti del sanatorio, Bora fumava irato.

C’erano momenti in cui aveva bisogno del buio, e non solo dell’oscurità fisica. Non voglio vedere, non voglio sapere. So già abbastanza. La faccia angosciata di von Salomon con la barba mal rasata, gli occhi sfuggenti che tanti altri avevano da anni, la paura che si annidava agli angoli delle palpebre come una fastidiosa secrezione lacrimale, impossibile da rimuovere... Da molto tempo, io sono venuto a patti con la paura. Riscontrarla negli altri lo infastidiva sempre, e a volte riusciva perfino ad allarmarlo. Ma l’allarme non è paura. È solo prepararsi al colpo, premunirsi. Se solo avesse potuto credere che il suo vecchio superiore era mosso da motivi di ansia personale, si sarebbe sforzato di comprendere, e aiutarlo in qualche modo. Ma c’era dell’altro. Ricordava il maggiore Ralph von Uckermann il mese prima, sui monti a est di Roma, che si tradiva con lui maledicendo il regime – non aspettandosi peraltro che Bora lo approvasse; non era da Bora agire allo scoperto – e poi gli raccomandava moglie e figli, in caso succedesse qualcosa nelle prossime settimane. Glielo aveva fatto giurare sulla testa di sua madre, comportamento che non era da tedeschi, né da soldati. Bora aveva giurato per amicizia, conscio che Uckermann intendeva ben altro che la ritirata dall’Italia centrale. E adesso le prossime settimane erano arrivate.

Stava cominciando a fidarsi della propria rabbia, come antidoto allo scoraggiamento. Era d’aiuto svegliarsi con un senso di ostilità per le circostanze. Manteneva l’apparenza della compostezza per proteggere il proprio mondo interiore, per agire indisturbato secondo il suo sdegno. Quello che era strano, era che non provava così tanta rabbia dall’infanzia: allora era stata una questione di combattività, celata sotto l’apparente obbedienza. Le esperienze sessuali precoci lo avevano calmato, così che era stato un adolescente singolarmente tranquillo. All’università, alla scuola militare lo avevano giudicato posato, sicuro di sé. La Polonia era stata il punto di svolta, e poi due turni volontari sul fronte russo. Sapeva bene cosa Oster e i suoi colleghi trovassero disgustoso in quelle esperienze. Ma i complotti non erano la sua via. Aveva cominciato presto a fare uso della propria indignazione, agendo ogniqualvolta era possibile, anche ogni giorno, per contrastare gli eventi. Se è vero quel che si dice di loro, ormai le SS avranno su di me un faldone smisurato.

– Parlo con Martin Bora? Mi chiamo Willy Osterloh, e abbiamo Benedikta Coennewitz in comune.

L’uomo nella carrozzella aveva seguito una gentile discesa erbosa, così che Bora non lo aveva sentito avvicinarsi.

Essere preso alla sprovvista lo irritò. Quanto al nome, Willy Osterloh... Willy. Willy di Amburgo, ecco come Dikta lo aveva sempre chiamato. L’ultima cosa che Bora sapeva di lui era che lavorava come ingegnere all’asse Nord-Sud di Berlino, prima dello scoppio della guerra. Adesso avrebbe potuto ignorarlo o fingere di non conoscerlo. Invece disse: – Sono il tenente colonnello Bora, e per quanto ne so la signorina Coennewitz appartiene a se stessa, non a noi.

– Ma ce



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